«L’evento è andato al di là di ogni più rosea aspettativa: ci abbiamo lavorato tre anni e mezzo e ne è valsa la pena, perché sono rimasti tutti soddisfatti sia della parte scientifica sia delle attività collaterali». Così Anna D’Ambrosio, presidente di Prisma, l'associazione nazionale Professionisti Riabilitazione Ipovisione e Studio Malattie Associate, commenta a b2eyes TODAY gli esiti della quindicesima Conferenza dell’International Society for Low Vision Research and Rehabilitation (nella foto principale, l'apertura dei lavori): un congresso che l’oftalmologa pugliese non fatica a definire ecumenico, per l’ampia varietà di professionisti e categorie coinvolte e per la sua dimensione globale.
«Erano presenti tutte le figure utili per il soggetto ipovedente, non soltanto quindi oculisti, ortottisti e ottici optometristi, ma anche educatori, responsabili e operatori dei centri di riabilitazione e così via – spiega D’Ambrosio – Significativa la partecipazione del mondo optometrico a livello globale: in molti paesi esteri, infatti, l’oftalmologo si occupa della parte clinica, mentre il flusso successivo della riabilitazione e gestione dell’ipovedente è affidato a ortottisti e, appunto, optometristi. In Italia, invece, la legislazione prevede un ruolo più ampio e capillare del medico. Tra le iniziative che hanno coinvolto proprio la gestione del soggetto, va segnalata la sessione organizzata da Aloeo nella seconda giornata, con cinque laureati che hanno tenuto un corso sul trattamento ottico optometrico dell’ipovisione e hanno letteralmente riempito la sala in cui si svolgeva».
A latere sono state organizzate una serie di attività particolarmente apprezzate dai partecipanti, come la visita alla scuola dei cani guida di Scandicci, quella agli Uffizi con la visione di alcune opere in modalità tattile e la stamperia Braille, sempre a Firenze. Sono stati inoltre premiati cinque poster tra quelli presentati al congresso e altrettante relazioni tra gli abstract.
Data l’importanza dell’evento, quest’anno non si sono svolti i congressi annuali né di Prisma né di Low Vision Academy. «L’appuntamento con Prisma è per il 21 e 22 marzo, come di consueto nel capoluogo toscano e, secondo tradizione, comprende la domenica, per dare l’opportunità agli ottici optometristi di poter seguire i lavori - dice ancora D’Ambrosio, che la primavera scorsa è stata confermata per un nuovo mandato triennale alla guida dell’associazione – Con Low Vision Academy abbiamo lavorato a lungo e bene per contribuire a organizzare la conferenza internazionale di settembre, ora torneremo a seguire percorsi diversi. Mentre prosegue la proficua sinergia con il Polo nazionale dell’ipovisione di Iapb, al quale ci avvicina il fatto di coinvolgere entrambi un ampio numero di figure professionali sensibili all’ipovisione, anche non sanitarie: l’organismo che fa capo a Iapb terrà, infatti, un corso all’interno del nostro congresso di marzo».
La mission di Prisma del resto, «è lavorare tutti quanti e tutti insieme per migliorare la qualità della visione e della vita della persona ipovedente - conclude la presidente - E siamo sempre più convinti che il mondo ottico optometrico abbia un ruolo importante in tale direzione, soprattutto dal punto di vista della gestione pratica e dell'intercettazione delle persone con tali problematiche visive» (nella foto sopra, il gruppo di professionisti Prisma presenti al congresso di Firenze).
Angelo Magri