«Mi sembra che siamo fin troppi! Con tutte le scuole che ""vendono"" diplomi a gente incapace... e poi la laurea in ottica e optometria? Cominciamo a uniformarci all'Europa e diamo un senso a tutte queste figure che non trovano collocazione nell'organizzazione del lavoro né riconoscimento a livello burocratico!». Questo il commento di un’ottica di Angera, sul Lago Maggiore, nella pagina FB di b2eyes.com, che trova conferma nelle parole di un collega della stessa provincia: «Vogliono sottopagarci – dice - deprofessionalizzandoci, come già d'altronde sta avvenendo da nord a sud. Se andiamo avanti così, l'ottico farà solo da tramite tra aziende produttrici e cliente finale». Gli fa eco una collega di Terni che sostiene, al contrario, che ci siano molti ottici italiani in cerca di lavoro, smentendo la tesi sostenuta dal rapporto di Panorama. Un clima teso, dunque, intorno a questo punto che non impedisce però di sdrammatizzare sulla questione, come sottolinea l’ottica varesina ironizzando sull’abitudine dei supermercati di vendere prodotti per la manutenzione delle lenti a contatto alle casse insieme all’amuchina o ai durex: «Pensa se qualcuno scambia l’amuchina per salina o il lubrificante per soluzione unica…».
V.G.