Il numero uno di Ghm, società che organizza 12 manifestazioni fieristiche, si schermisce quando gli chiediamo se Opti Munich è ormai giunta al livello delle maggiori fiere internazionali di ottica. «Non facciamo ancora paragoni con Mido e Silmo – ha detto Dohr a b2eyes.com - I visitatori sono comunque aumentati, sia a livello nazionale sia internazionale, ed è proprio questo il nostro obiettivo: accrescere il numero di ingressi». Obiettivo che sembra pienamente raggiunto. Lo confermano i dati di chiusura della fiera: 22.700 buyer (contro i 20.700 del 2010), provenienti da 69 paesi, e 470 espositori, di cui 70 new entry. Qual è il segreto del successo di un salone che sta acquisendo sempre più importanza nel panorama fieristico europeo? «Opti deve essere fruibile sotto tutti gli aspetti da visitatori ed espositori – ha spiegato Dohr – A tal scopo in questa edizione abbiamo incontrato personalmente quelli provenienti da Hong Kong, Israele e Giappone per avere un giudizio sulla nostra organizzazione: per noi è importante per continuare a migliorare i servizi». Tra quest’ultimi hanno riscosso particolare successo i forum, una sorta di mini-convegni legati a tematiche di business, marketing, low vision e tecnologia, che sono stati particolarmente seguiti. «L’obiettivo dei forum è stato concentrare, in un massimo di 15 minuti, temi utili agli ottici, in formato “break”, in grado di arricchirli di nuove informazioni in breve tempo per poi continuare la visita», ha concluso Dohr.
F.T.