Come cogestire la progressione miopica in un bambino che si trova ad avere un genitore neopresbite? Come affrontare la doppia situazione? Quali sono oggi le soluzioni più efficaci da adottare per prevenire e rallentare i segnali di entrambi i difetti refrattivi? Sono, in sintesi, alcuni dei temi che hanno animato il workshop organizzato da Ottica Dalpasso in collaborazione con Hoya e dedicato alla classe medica (nella foto principale). Condotto dall’esperto di mercato Nicola Di Lernia, l’evento ha puntato i riflettori prima sulla progressione miopica nei giovani, per poi spostare il focus sui genitori dei bambini miopi costretti ad affrontare i primi effetti della presbiopia in età sempre meno avanzata.
La miopia è un disturbo invalidante, con un impatto in termini di costi sanitari e sociali, ma anche sulla qualità di vita di chi ne soffre. «Studi recenti ne indicano un aumento con circa un 30% della popolazione mondiale affetta, con una proiezione al 2050 di quasi il 50%», ha sottolineato nel suo intervento Marika Dello Strologo, referente del servizio di Oftalmologia pediatrica dell’Ospedale Vittore Buzzi di Milano. Nel presentare i dati su “I nuovi miopi: up to date sulla miopia, management e nuove strategie terapeutiche” l’oculista si è soffermata sui fattori di rischio tra cui, oltre a quello genetico, «prevale il fattore ambientale, con i bambini che svolgono sempre più attività a distanza ravvicinata come l’utilizzo dei device, studio e lettura». Ma allora che fare? «Inutile dire che va cambiato lo stile di vita con più tempo all’aria aperta e meno sui dispositivi, ma soprattutto è necessario adottare soluzioni e trattamenti efficaci: in questo caso il percorso tra oculista, ottico optometrista e genitori del giovane miope è importante», ha precisato Dello Strologo. Tra le soluzioni analizzate durante il convegno spicca la tecnologia D.I.M.S. utilizzata nelle lenti da vista per la gestione dell'evoluzione miopica.
Ma cosa succede quando un bimbo miope e il genitore presbite entrano in un centro ottico? «Abbiamo spiegato l’importanza di correggere da subito la progressione miopica, in collaborazione con l’oculista, per evitare in futuro conseguenze gravi - ha raccontato Barbara Cerkez, store manager di Ottica Dalpasso di Milano - È stata poi eseguita la centratura delle lenti e scelta la montatura più idonea che rispettasse canoni di funzionalità ed estetici soffermandoci poi su come fare indossare correttamente l’occhiale al bambino, per farlo sentire come un “supereroe”. Ci siamo in seguito occupati del padre, con la selezione sia della migliore lente correttiva per la presbiopia, di cui è stata illustrata la modalità di utilizzo per superare i primi momenti di adattamento, sia del relativo occhiale».
Sulla visione statica e dinamica del primo presbite si è invece concentrato Francesco Loperfido, responsabile del servizio di Oftalmologia generale all’Ospedale San Raffaele di Milano. «Cerchiamo di convincere i giovani presbiti a non sottovalutare tale problematica che può avere ripercussioni in vari ambiti della vita quotidiana, ad esempio quando siamo al volante - ha detto Loperfido - Automobili sempre più tecnologiche con consolle touch costringono il nostro sistema visivo a numerosi cambi di distanza da lontano a vicino, con conseguenze spesso pericolose per noi stessi e per gli altri».
Durante l’appuntamento milanese si sono tenute poi le relazioni di Elisa Gozzini medical relations specialist di Hoya Italia, e Alessandra Parodi, education & product manager della società di Garbagnate Milanese, che hanno presentato i lavori di approfondimento tecnico e scientifico sui prodotti dell’azienda oftalmica inerenti alle due tematiche (nella foto sopra, da destra: Di Lernia, Dello Strologo, Gozzini e Cerkez).
Dario Andriolo