Il 2024, come detto in apertura di evento, è uno spartiacque tra il primo ciclo di cinque edizioni del Forum Presbiopia e le prossime cinque. Nel 2019 è stata lanciata la sfida di allargare il campo della penetrazione delle soluzioni per la presbiopia nel centro ottico, avvicinandolo ai livelli europei. E oggi, anche grazie alle proposte a supporto accomodativo per il primo presbite, è una prova che possiamo considerare vinta, ma che ne ha creata una nuova e altrettanto esistenziale: risolvere il problema dei volumi fermi al palo da troppi anni. Una questione che l’ottica deve superare, se vuole entrare a pieno titolo nel mondo della salute in un paese che invecchia e che vede gli over 65 in crescita sia per numero sia per capacità d’acquisto. Anche per questo motivo il segmento della presbiopia è definibile la cassaforte dell’ottica, ancora di più alla luce dei rischi che possono portare l’e-commerce e l’intelligenza artificiale.
Quindi, dove stiamo andando? L’oftalmica rimane prevalentemente ancorata all’uso dell’algoritmo per creare soluzioni ultra personalizzate e non si sente ancora del tutto l’impatto dell’AI come invece si percepisce nel mondo della salute. L’ottimo livello di produzione raggiunto nelle lenti soddisfa al momento il professionista e il portatore, ulteriori sviluppi li vedremo probabilmente nelle prossime edizioni del Forum: per il momento non c’è fretta, stiamo ancora beneficiando dell’innovazione degli ultimi anni. Diverso invece il caso della direzione che prenderanno l’ottica e l’ottico da qui ai prossimi cinque anni. Dal Forum 2024 sono emersi due sentimenti forti e contrastanti. La definitiva convergenza del mondo medico verso quello ottico optometrico come necessaria evoluzione reciproca e il posizionamento sbagliato della figura dell’ottico nei confronti dei giovani che devono scegliere questa professione: se i figli sono, infatti, felici di aver proseguito il lavoro delle generazioni precedenti, i futuribili privi di radici la giudicano un’attività di scarso interesse.
Nella sostanza, mentre l’ottico attuale appare sereno nel suo percorso, l’ottica sbanda sotto il peso delle scelte non ancora effettuate. Manca una vera pubblicità progresso sull’importanza della vista, come per l’udito ad esempio. Manca un riposizionamento corretto della professione per evitare l’avvitamento della categoria su sé stessa. Manca una vera convergenza parallela di segmenti produttivi come l’occhialeria e la contattologia verso l’oftalmica, per la creazione di un mercato comune più forte. Non poco.
Il Forum 2024 si porta a casa un successo di presenza di pubblico e di riscontro da parte dell’industria, di qualità dei contenuti e di sfide d’avanguardia, come quella della telerefertazione possibile. Un dolce successo in una città, Napoli, dove il dolce è di ordinanza.
Nicola Di Lernia