Arriva la prima Barbie non vedente, per un gioco più inclusivo

A luglio Mattel ha lanciato una versione della celebre bambola, nata dalla collaborazione con l'American Foundation for the Blind: i dettagli, dalla fisionomia agli accessori, tra i quali bastone e occhiali scuri, dall’abbigliamento al packaging con scritta in Braille, sono stati studiati per garantire che il suo design riflettesse accuratamente la comunità che rappresenta

L’intento da cui è nata la nuova Barbie Fashionista non vedente (nella foto) è «consentire a un numero sempre maggiore di bambini di trovare una bambola che li rappresenti e per ispirarli a raccontare più storie attraverso il gioco», spiega una nota di Mattel Italia.

Nel far questo, il brand ha collaborato con l'American Foundation for the Blind, un'organizzazione fondata nel 1921 che si dedica alla creazione di un mondo con maggiori possibilità per le persone affette da cecità e ipovisione, per assicurarsi che i dettagli della Barbie non vedente le rappresentassero accuratamente.

Su consiglio dell’associazione, ciò ha coinvolto tutte le fasi del processo di progettazione, dalla creazione della bambola stessa in ogni particolare al modello del vestito, passando per gli accessori: è infatti, specifica la nota, «munita di un bastone bianco e rosso con l’identificativa punta di gomma e include occhiali da sole eleganti e funzionali, poiché per alcune persone non vedenti o ipovedenti sensibili alla luce le lenti forniscono un'ulteriore protezione agli occhi». È dotata di articolazioni del gomito per garantire un uso confortevole del bastone. Indossa un abito in tessuto tattile e vivace: con la guida della Fondazione, l'abbigliamento è stato realizzato in modo da includere una camicetta rosa satinata con una gonna a balze testurizzata, per un riscontro tattile.

Inoltre, la bambola «è stata progettata con lo sguardo rivolto leggermente verso l'alto e verso l'esterno per riflettere con precisione lo sguardo spesso distintivo di un individuo non vedente», aggiunge il comunicato. Non ultimo il packaging, grazie a una confezione studiata perché fosse accessibile, compreso il posizionamento e la scrittura di “Barbie” in Braille su di essa.

«È stato un onore collaborare con Barbie allo sviluppo della bambola Barbie non vedente - dichiara nella nota Eric Bridges, ceo e presidente dell'American Foundation for the Blind - Promuovendo l’inclusività e la consapevolezza delle esperienze delle persone non vedenti e ipovedenti, il nostro obiettivo comune è offrire opportunità illimitate per tutti, fino a ottenere un mondo di maggiore accessibilità».

A cura della redazione

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