Vea Store, il Covid non ferma il progetto: aperti 18 shop-in-shop

Si aggiungono allo store lanciato poco più di un anno fa a Torino: prosegue dunque l’iniziativa che vede coinvolte Thema Optical e Coi-GreenVision e che ha in questi mesi ampliato la fruibilità della app dell’assistente virtuale

«A oggi sono 18 gli shop-in-shop all’interno del progetto Vea Store avviati in tutta Italia, equamente suddivisi rispetto alla presenza territoriale dei centri ottici GreenVision: si tratta di una versione semplificata del negozio vero e proprio, con pannelli retroilluminati che presentano un’ampia gamma di colori e montature, così l’ottico può customizzare il prodotto secondo le richieste del suo cliente tramite la app - spiega a b2eyes TODAY Fiore De Polo, chief business development officer di Thema Optical e responsabile del progetto - Di metrature variabili, dai 7 ai 15 metri quadrati, gli shop-in-shop sono partiti a luglio 2019 e lo sviluppo ha rispettato le aspettative nonostante l’inevitabile rallentamento dovuto al lockdown: lo spazio è bello da vedere per il cliente e rende più semplice la comprensione di un progetto così futuristico, trasversale come target. Inoltre facciamo training sul processo e su come valorizzare l’applicazione nel modo migliore sia al titolare del centro ottico sia ai suoi addetti alla vendita».

Ora al Virtual Eyewear Assistant di Thema Optical, già in dotazione su iPad nei punti vendita GreenVision, che permette di utilizzare la realtà virtuale per scegliere il proprio modello di occhiali, si aggiunge una app per lo smartphone, disponibile in una versione completamente rinnovata anche su Apple Store e scaricabile sui dispositivi Apple con telecamera 3d (nelle foto). Questa novità è un ulteriore stimolo alla crescita del progetto Vea Store, pure all’estero. «Avremmo dovuto lanciarla ufficialmente a Mido per la clientela italiana e internazionale, ma comunque è già operativa - precisa De Polo - Nel frattempo abbiamo avviato un rapporto con una catena indipendente in Portogallo e stiamo valutando le opportunità per dare vita al nostro progetto anche nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in altri paesi».

A.M.

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