Safilo, tensione con i sindacati: saltato l’incontro a Longarone

Sarà una settimana intensa per le vertenza, iniziata con l’annullamento del tavolo previsto nel pomeriggio di ieri

L’incontro avrebbe rappresentato un proseguimento del confronto avviato venerdì 10 gennaio a Padova, durante il quale è stato stabilito di aprire trattative su tavoli separati per i diversi stabilimenti. Nella sede padovana, per la quale si è tenuto regolarmente un confronto fra le parti in programma nella mattinata di ieri, potrebbe essere applicato lo strumento della mobilità per le 50 posizioni in esubero. Il ricorso alla solidarietà potrebbe essere praticabile nello stabilimento di Longarone, con estensione potenzialmente a tutti i lavoratori: ciò consentirebbe di evitare i 400 licenziamenti previsti. Ma ieri le rappresentanze sindacali hanno deciso di non partecipare all’incontro in programma nella località bellunese, rinviando la discussione al tavolo del Mise, previsto il 16 gennaio, in segno di protesta contro la decisione dell’azienda di chiudere definitivamente la filiale produttiva di Martignacco (nella foto), in provincia di Udine. Lo scenario che si prospetta per i lavoratori friulani, dunque, è la cassa integrazione straordinaria per cessazione dell’attività.
Dura la reazione di Safilo, che in un comunicato sottolinea di aver mantenuto «relazioni industriali corrette e rispettose con le organizzazioni sindacali» e «si sarebbe attesa che una decisione di tal sorta venisse formalmente comunicata a firma delle sigle sindacali, con illustrazione delle motivazioni alla base di una decisione che, di fatto, interrompe il prosieguo della trattativa». Il gruppo ribadisce nella medesima nota «la volontà di salvaguardare, per quanto possibile, le produzioni italiane, ribadendo chiaramente che la produzione del metallo in atto a Longarone è un punto fermo della strategia di Safilo».
Il prossimo incontro è in programma oggi pomeriggio presso la Regione Friuli Venezia Giulia, a Trieste: vedrà coinvolti i sindacati, Safilo e le istituzioni per discutere apertamente della situazione di Martignacco.
(red.)

Corporate