Rodenstock: dalla Franciacorta parte il tour We are Sensitive

Si è svolta il 14 aprile presso Villa Baiana, a Monticelli Brusati, in provincia di Brescia, la prima tappa del progetto itinerante dell’azienda oftalmica: l’incontro ha visto protagonisti oltre settanta ottici provenienti dal nord Italia per toccare con mano le novità del gruppo, oltre a vivere una coinvolgente esperienza visiva. Il prossimo appuntamento sarà a Firenze, il 12 maggio, con lo stesso format

Cantine di lusso e luoghi di prestigio: sono le location che Rodenstock ha scelto come scenario per il tour We are Sensitive Experience. L’iniziativa itinerante toccherà diverse città italiane con un coinvolgente format e l’obiettivo di far conoscere agli ottici partner la nuova lente B.I.G. Exact Sensitive. Presso Villa Baiana, nel cuore della Franciacorta, il 14 aprile erano una settantina gli ottici presenti. «Parlare di sensibilità per noi significa parlare di care, ossia di attenzione a voi e al vostro cliente, come parte di un ascolto profondo - ha spiegato alla platea Daniela Poletti, head of marketing della filiale italiana del gruppo - Rodenstock è un’azienda votata al b2b, perché siamo convinti che siate voi a dover arrivare al consumatore con il gesto professionale: a guidarci è il concetto di innovazione insito nel dna aziendale e sul quale ogni anno investiamo, attraverso il reparto di ricerca e sviluppo, per offrire prodotti che consentano di migliorare l’esperienza visiva della vostra clientela». Altro valore sottolineato dalla manager è la fiducia. «Fiducia che noi di Rodenstock abbiamo nei confronti di casa madre e fiducia che vogliamo costruire con voi», ha sottolineato Poletti.

L’innovazione dell’azienda oftalmica tedesca ha raggiunto il culmine quest’anno con il lancio della nuova lente B.I.G. Exact Sensitive. «I brevetti sviluppati negli ultimi vent’anni da Rodenstock hanno come fil rouge la personalizzazione - ha spiegato Valentina Pucci Mossotti, head of product & training di Rodenstock, entrando nel vivo della presentazione del nuovo prodotto - Da standard a B.I.G. Norm, passando da B.I.G. Exact fino ad arrivare a B.I.G. Exact Sensitive, il livello di customizzazione si è costantemente evoluto: alla base dell’ultimo design, nato a Monaco nel centro ricerca e sviluppo, dopo cinque anni di studi, non c’è solo la letteratura scientifica, ma anche l’analisi del sistema visivo nel suo insieme, compreso il livello cerebrale. Si è scoperto che in alcune aree dell’apparato oculare si possono creare distorsioni. Il nostro obiettivo è dunque offrire campi di visione fluidi: gli studi affermano che la sensibilità visiva è unica e individuale e che esiste un rapporto fra aberrazioni e qualità visiva. Possiamo quindi immaginare la sensibilità visiva stessa come uno spettro, da alta a bassa, in cui da un estremo all’altro si può registrare un rapido decremento. Non è possibile perciò proporre un medesimo design a chi acuità visiva diversa. Bisogna misurarla e determinarla, valutando come le aberrazioni impattano sulla visione, usando appunto come riferimento un indice di sensibilità».

Cosa cambia nel centro ottico? «Non cambia nulla - ha precisato Pucci Mossotti - Rodenstock ha correlato i dati raccolti con il DnEye scanner generando un nuovo algoritmo. Questo processo permette di valorizzare il lavoro dell’ottico stesso integrando il parametro della sensibilità visiva nel design della lente. Al di là del beneficio vero e proprio, gli studi fatti sono stati particolari: Rodenstock ha testato le lenti B.I.G. Exact Sensitive avvalendosi dei questionari somministrati ai piloti della Nasa per verificare l’attenzione e il carico cognitivo responsabile dell’affaticamento nell’elaborazione delle informazioni. È stato poi usato un sistema di eye tracking che ha permesso di calcolare la velocità di risposta visiva agli stimoli. L’83% ci ha detto che ha percepito, rispetto al porto di B.I.G. Exact, un 24% in più di miglioramento del flusso visivo, un 28% di miglioramento del flusso di lettura e un 35% di miglioramento nell’orientamento. Ciò vale non solo per la personalizzazione delle lenti progressive ma anche per quella delle monofocali» (nella foto, da sinistra, Poletti e Pucci Mossotti sul palco dell'evento del 14 aprile).

Francesca Tirozzi

Lenti oftalmiche