«La fotografia di GfK a fine agosto 2024 ci restituisce un’immagine tutto sommato positiva del mercato dell’ottica in generale sui quattro paesi europei presi considerazione (nella tabella sotto). Abbiamo registrato una crescita del 5,3% in valore rispetto all’anno precedente con il 61% di incidenza legato al mondo delle lenti oftalmiche, che continua ad aumentare la propria quota. Sommando il 22% del mondo delle montature da vista, possiamo affermare che tutto ciò che è relativo al “gesto professionale” del centro ottico oggi in Europa vale oltre l’80% del business». Così ha commentato Massimo Barberis, presidente di Anfao Gruppo Lenti (nella foto principale), la prima annotazione importante emersa dai dati ufficiali sulle lenti per la presbiopia. Nonostante una congiuntura macroeconomica non facile, soprattutto nell’Europa centrale e in particolare in Germania, il mercato si mostra resiliente, con i quattro più importanti paesi dell’area Euro che fanno registrare buone performance.
Veniamo all’Italia e alla situazione a fine agosto (nella tabella sotto). I dati presentati al Forum confermano che per la prima volta dopo il periodo pandemico, il nostro paese performa meglio del trend europeo con alcune sorprese molto positive. «Se andiamo a guardare le varie ripartizioni delle quote dei quattro paesi all’interno del fatturato complessivo del comparto, notiamo subito una sostanziale differenza di oltre 10 punti percentuali rispetto a Francia e Germania ed è legata al mondo dell’oftalmica, che in Italia rappresenta il 50,8% contro un 61% della media europea - prosegue Barberis - Questo ci deve fare riflettere: significa che lo spazio di crescita è ancora tantissimo, ma certamente dietro questo numero c’è anche tutto ciò che in Anfao chiamiamo sistema di filiera. Riteniamo sia importante abbassare un po’ gli scudi e trovare il dialogo con la classe medica, fondamentale per far evolvere il nostro mercato».
Ma cos’è successo negli ultimi 5 anni nel segmento delle lenti? I dati (nelle tabelle sotto) mostrano che «il valore è cresciuto di 17 punti percentuali, ma i volumi si sono contratti leggermente. Quest’ultimo tema è fondamentale e credo sia importante che tutto il mondo dell’ottica lo tenga in considerazione». In generale, «si registra un incremento del prezzo medio con le progressive che sono cresciute ed è aumentato anche tutto il mondo legato alle monofocali evolute, cioè tutto ciò che è a supporto accomodativo, il mondo office, così via, e questo in generale ha prodotto un aumento del prezzo medio».
In termini di penetrazione delle progressive invece, si è passati da poco meno del 20% a essere oggi vicini al 23%, ma ancora lontani dalla media europea. Attualmente la Francia segna, infatti, un 43% di incidenza, la Germania un 38%, la Spagna che, come modello di business e di mercato è simile al nostro, fa registrare il 31%. «Questo ci deve fare riflettere perché c’è un’area di miglioramento», ha spiegato ancora Barberis. Ma come? «Lo ribadisco: dobbiamo cercare di lavorare in maniera sinergica all’interno della filiera». Sul fronte dei volumi, l’unico comparto cresciuto negli ultimi 5 anni è quello delle progressive. Anche il valore ha seguito un trend simile, con tale segmento che addirittura aumenta del 25%. Dato che conferma come sia uno dei vettori principali per far incrementare il valore, oltre che uno dei driver per migliorare il “conto economico” del centro ottico.
Dario Andriolo