«Con la massima trasparenza e sincerità possiamo affermare di non aver mai proposto a Regione Lombardia di effettuare visite oculistiche da parte degli ottici optometristi nei centri ottici né abbiamo intenzione di farlo in futuro, poiché attività medica che l’ottico optometrista non può evidentemente effettuare per legge, ma inoltre in contrasto con il codice deontologico della nostra professione», scrive Gabriella Pagani «per far luce sulle recenti ambiguità scaturite dalla formulazione degli Odg n.555 e n.642 al Piano sociosanitario lombardo approvato dal Consiglio regionale il 25 giugno scorso».
Pagani ricorda, inoltre, la proposta del Crems, presentata nove anni fa in un convegno al Pirellone di Milano, che Federottica Lombardia ha avanzato alla politica in questi anni: scorporare dal codice “prima visita oculistica” le prestazioni esclusivamente tecniche che rientrano nelle competenze dell’ottico optometrista, formulando nuovi codici nel Servizio Sanitario Regionale che riguardano prestazioni tecniche, in primis per l’esame refrattivo. «Sarebbe molto utile anche concordare con la classe medica degli screening di base da effettuare alla popolazione per una prevenzione delle patologie oculari (a partire anche da un semplice test di Amsler) e una informazione sui rischi di una mancata prevenzione e visita periodica dal medico oculista», aggiunge la professionista, la quale precisa come in regime privato l’ottico optometrista è adeguatamente formato, dotato di strumentazione e capillarmente distribuito sul territorio. Può quindi «contribuire a supportare l’attività del medico oculista che potrà, in ambito pubblico, maggiormente dedicarsi alla diagnosi e alla terapia così da ridurre sia i tempi di attesa per le visite sia le cronicità - conclude la lettera di Federottica Lombardia - Con gli Odg approvati i centri ottici vengono riconosciuti come centri di servizi visivi sul territorio al pari delle farmacie. Proprio nello spirito di poter migliorare il servizio al cittadino lombardo, ci siamo resi disponibili per progetti sperimentali in ambito tecnico e preventivo sperando in un’utile collaborazione con i medici oculisti. Lo scopo della nostra attività vuole essere proprio a supporto e per facilitare l’attività quotidiana d’eccellenza del medico oculista e del medico di base, ove possibile, per poter offrire al cittadino servizi visivi in tempi più adeguati e coerenti per un paese civile».
(red.)