“Una delle illusioni ricorrenti del pensiero umano è di ritenere di vivere il punto d’arrivo della Storia. (…) Certamente in alcuni pensatori e storici di età classica si coglie la persuasione di vivere nella pienezza dei tempi, al culmine cioè di uno sviluppo del quale non si immaginano ulteriori tappe”. Così conclude il suo saggio Il Presente come Storia Luciano Canfora, professore emerito di Filologia greca e latina dell’Università di Bari. Il volume, edito nel 2016, reca nel catenaccio Perché il passato ci chiarisce le idee: con un affascinante viaggio storico il professor Canfora, pregevolissimo affabulatore, ci mostra e dimostra come e quanto la conoscenza della storia sia l’insostituibile viatico al riconoscimento dell’identità di un popolo.
Lunedì scorso si è concluso il terzo e ultimo appuntamento di OptoTales 2, la pregevole iniziativa online di Federottica al secondo anno di programmazione, che ha inteso individuare ed evidenziare le tracce più importanti della nostra professione, quando e dove sono state lasciate.
La storia è un serbatoio di memorie nel quale attingere per agire nel presente e se osservata da vicino è una raccolta di increspature superficiali del tempo, immediatamente percepibili, con precipitati d’ambizioni di uomini visionari che trasformano lentamente l’ambiente circostante in cui l’uomo si aggira: ma sono sempre singole storie di uomini ed è il loro racconto e non l’informazione che ne spande l’eco nei secoli. La storia è memoria e la memoria è identità: il sillogismo aristotelico è stato l’anima di OptoTales 2.