Oculisti e ottici contro una pubblicità di Farmavista

Siso, Aimo e Federottica (nella foto, i loghi), con una lettera congiunta del 23 febbraio, hanno chiesto e ottenuto di rimuovere un messaggio pubblicitario online di una delle farmacie che fa capo alla società di Roma, specializzata in corner di ottica all’interno di questo canale

“Prenota subito l’appuntamento gratuito e prenditi cura della tua vista con esperti ottici in farmacia: in 10 minuti con tutta la professionalità che solo la farmacia può assicurarti, effettui un test della vista accurato e completo. Consigliato se: non hai mai effettuato una misurazione; noti affaticamento agli occhi o mal di testa; le lenti a contatto ti danno fastidio; porti gli stessi occhiali da diversi anni. Previeni danni importanti e prenota ora. È gratis! I nostri ottici esperti ti diranno tutto ciò che devi sapere”. Si tratta del messaggio, diffuso nei mesi scorsi via social e web dalla Farmacia Albertazzi di Pomezia, in provincia di Roma, la quale fa capo a Farmavista, per presentare l’iniziativa presso i propri corner: questa comunicazione ha attivato un’azione congiunta di Siso, Aimo e Federottica per chiederne la rimozione immediata, conclusasi con successo.

«I sottoscritti Teresio Avitabile e Alessandra Balestrazzi, in qualità di presidenti e legali rappresentanti, rispettivamente di S.I.S.O.-Società Italiana Scienze Oftalmologiche e di AIMO-Associazione Italiana Medici Oculisti, cui aderiscono oltre quattromila oculisti italiani e che sono le due associazioni più rappresentative dei medici specialistici nella disciplina di cui trattasi, e Andrea Afragoli, in qualità di presidente di Federottica, devono evidenziare che la pubblicità della vs. azienda diffusa attraverso il profilo su social network denominato “Farmavista” - e attraverso sito web “www.farmavista.it”- risulta essere in chiara violazione delle norme che stabiliscono l'esclusiva in capo ai medici oculisti - o comunque in capo ai medici - di ogni atto, sia diagnostico sia terapeutico, che attenga alla salute della vista ovvero anche alla prevenzione delle malattie della vista. Nessun soggetto che non sia medico oculista può infatti formulare diagnosi, rilevare e stabilire le cause di mal di testa o di non ben precisati affaticamenti o altro del genere, così come nel messaggio si legge poter essere garantito dagli “esperti ottici” – si legge nella lettera congiunta - Qualora attività del genere dovessero essere svolte da soggetti diversi dai medici oculisti si incorrerebbe nel reato di cui all'art. 348 codice penale e, inoltre, qualora taluno si renda autore di atti idonei a in qualsivoglia modo determinare altri a porre in essere la condotta in questione, verrebbe senz'altro a concretarsi l'ipotesi aggravata di cui all'ultimo comma dell'art. 348 c.p.».

«Oltre a tali aspetti penali, la pubblicità in questione risulta anche ingannevole verso il pubblico e i consumatori, e soprattutto lesiva degli interessi generali di tutela della salute delle persone, in quanto induce gli utenti a eseguire controlli assolutamente inidonei a rilevare l'effettivo stato di salute del loro apparato visivo e, quindi, li determina a riporre attendibilità sui risultati di tali impropri controlli, col rischio che possano rimanere misconosciute condizioni patologiche o funzionali che andrebbero invece subito rilevate e fronteggiate in modo appropriato - prosegue la lettera - Dobbiamo quindi diffidarvi a rimuovere immediatamente ogni messaggio pubblicitario quale quello segnalato in oggetto, avvertendovi, che in caso di difetto, ci rivolgeremo, a nome delle associazioni che presiediamo, a tutte le autorità preposte e comunque interessate in materia e agiremo anche civilmente per il ristoro di ogni danno che con la pubblicità in questione e con l’attività pubblicizzata si arreca anche alla categoria dei medici oculisti».

«Questa iniziativa congiunta tra area medica e area ottico optometrica è un segnale molto positivo: evidenzia il clima di distensione e confronto che si sta creando tra le due categorie, frutto di un dialogo avviato a Mido 2023, proseguito al Forum presbiopia del novembre scorso e consolidato a Mido 2024 - afferma a b2eyes TODAY Teresio Avitabile, presidente di Siso - Plaudiamo quindi alla volontà espressa anche da Federottica di prendere le distanze da una pubblicità non consona come quella in questione: il rispetto dei ruoli è fondamentale, l’atto medico rimane atto medico e solo gli oculisti possono parlare di cura e prevenzione. L’unanime condanna nei confronti di chi non li rispetta lascia ben sperare in un percorso di collaborazione per il futuro, con il fine ultimo della salute oculare e del benessere visivo delle persone».

A sua volta Alessandra Balestrazzi, presidente di Aimo, precisa al nostro quotidiano che «l’iniziativa intrapresa congiuntamente da Aimo, Siso e Federottica sta a rappresentare la volontà degli organi dirigenti delle tre associazioni di ribadire con fermezza la chiara definizione dei rispettivi ruoli e delle rispettive competenze nell'interesse dei pazienti - sostiene Balestrazzi - Continueremo a vigilare affinché isolati comportamenti scorretti non vanifichino l'auspicabile corretta collaborazione tra le diverse categorie professionali».

«Stiamo cercando di costruire un rapporto di collaborazione con la classe medica che, come detto all'ultimo Mido durante la tavola rotonda sulla gestione del paziente-cliente presbite, negli ultimi 25 anni è del tutto mancato - dice a b2eyes TODAY Andrea Afragoli, presidente di Federottica - Tale rapporto deve perciò nascere su basi solide: intervenire insieme su un aspetto come quello in oggetto lo abbiamo ritenuto giusto e doveroso. L’auspicio, inoltre, è che da questi segnali di dialogo nascano ulteriori buoni frutti: non mancheranno occasioni e argomenti su cui confrontarci, ma l’importante è farlo partendo da un terreno comune e dal rispetto reciproco delle competenze di ogni professionista coinvolto».

A.M.

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