Abbiamo perso l’ennesima occasione. Quella di far certificare il valore della vista alla guida. Se gli inasprimenti del nuovo Codice della strada vanno a contrastare il malcostume dell’uso del telefonino al volante, dei posteggi non autorizzati sugli spazi per i disabili, dell’abbandono degli animali sulle strade o dell’uso smodato dei monopattini, ad esempio, nulla è stato fatto per migliorare la qualità della guida attraverso la vista.
L’effetto Codice sui monopattini è stato immediato e pesante. Secondo Il Sole 24 Ore, “il numero complessivo di noleggi di monopattini elettrici nelle principali città italiane è crollato del -30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Trend addirittura peggiore per le vendite dei monopattini il cui calo, secondo i primi dati parziali, è compreso in una forbice tra il -30% e il -50% su anno”. In sostanza questo comparto, se non assorbe positivamente le nuove regole, può perdere un numero considerevole di addetti alla produzione e di service all’affitto e alla vendita. Dal punto di vista del consumo di alcol, invece, ci sono ancora incertezze sulle conseguenze relative alle nuove regole. La sensazione è che la gente abbia ridotto l’assunzione di vino e altre bevande alcoliche prevalentemente per cautela dovuta alla scarsa informazione al riguardo.
Ma che effetto avranno sul pil dell’ottica i mancati aggiornamenti sui requisiti minimi di vista per la guida con patente B? A oggi si continuerà a darla a chi vede con non meno di 2/10 sull’occhio peggiore e con almeno 5/10 su quello migliore, per un totale di almeno 7/10. Una mostruosità se paragonata al lavoro che ogni giorno i centri ottici in Italia fanno per far vedere bene e meglio la gente. Una mostruosità pensando a tutte le nuove necessità visive richieste al guidatore dalla sua stessa auto attraverso i sistemi digitali e di connessione. Una mostruosità rispetto all’aumento del traffico, dei pericoli non solo legati alle altre vetture. Eppure abbiamo perso anche questo treno. E non lo ha perso solo l’ottica, lo ha perso anche la classe medica. Inasprire i parametri della visione avrebbe comportato una rincorsa ai controlli, a nuovi occhiali con lenti più moderne.
La filiera della visione generalmente ritiene che se non succede nulla di nuovo, nulla di peggio può accadere. Tuttavia il mercato post pandemia non è più quello di una volta. È come prendere una scala mobile all’incontrario: anche se si sta fermi, si scende.
Nicola Di Lernia