Nespresso e la capsula “ottica”

L’azienda svizzera ha messo in commercio un nuovo modello di macchina, la Vertuo: per ottenere un caffè perfetto è in grado di far ruotare fino a settemila giri al minuto la capsula. Ma è proprio quest’ultima la vera novità

Il caffè secondo Nespresso risulta così perfetto perché non dobbiamo far altro che introdurre la capsula, premere un bottone e attendere. Una sorta di ultimatum al caffè all’italiana che si differenzia per sfumature infinite tanti quanto sono i clienti che entrano in un bar o si apprestano a preparare una moka. Ma Vertuo si può permettere questa “esclusiva”: far uscire il caffè come vuole lei perché dispone di una capsula intelligente. Rispetto alle precedenti, e a quelle compatibili in commercio, la nuova capsula di Vertuo registra tre novità: la grandezza, la forma e il codice a barre. È infatti molto più grande della precedente e a forma di cappello del prete, con il bar code inciso sulla parte superiore. Il bar code viene letto da Vertuo che inizia le sue rotazioni seguendo un percorso dedicato alla miscela scelta.

Certamente Nespresso, con questa grande novità, ha inteso contemporaneamente chiudere una strada e aprirne un’altra. Nel primo caso ha voluto bloccare, almeno per la parte alta della propria clientela, l’uso delle capsule compatibili. La sua battaglia commerciale verso i “simili” vuole vincerla con l’innovazione. Così Nespresso ha aperto la via della diversificazione, della personalizzazione. Un percorso ad alta velocità, più costoso del precedente ma più gratificante al palato del cliente che la sceglie. I caffè escono come sono stati pensati da chi li ha ideati. Non esiste altra possibilità, almeno per quanto riguarda il prezioso liquido scuro. La scelta di Nespresso va verso un livello molto elevato di customizzazione e fidelizzazione del gusto del consumatore finale.

Può reggere un parallelismo con la personalizzazione di una lente progressiva? Anche in questo campo abbiamo un mercato potenziale di super esigenti, per necessità o stile di vita, che spesso non sono raggiunti dall’offerta o ne restano insoddisfatti perché il “caffè” non esce come il produttore lo ha pensato, a causa di un codice a barre mal letto. La tecnologia oftalmica negli ultimi anni ha dato il meglio di sé, sia nelle soluzioni sia negli strumenti di misurazione. Siamo di fronte a una nuova possibile era: il sartoriale estremo. Oggi di pochi, spero domani di qualcuno in più, non certamente di tutti. Probabilmente anche per una certa ottica è giunto il momento di lasciare la vecchia macchina del caffè con le sue capsule compatibili per passare all’atelier esclusivo e non ripetibile, dove fortunatamente non è ancora possibile premere un bottone e ritrovarsi il prodotto finito. Studio, dedizione, passione, propensione alla perfezione: sarà questa la miscela per la nuova “capsula” del super ottico?

Nicola Di Lernia

Professione