Michela Mezzetti, addio a una professionista dell’ottica

La sessantunenne di Oriago, in provincia di Venezia, è deceduta il 19 novembre in un grave incidente automobilistico: era la responsabile del reparto oftalmico di Ottica Veneta

Un’auto regolarmente in coda all’uscita dell’autostrada all’altezza di Vigonza, nei pressi di Padova, un tir che, tamponandola, la fa sbattere violentemente contro un’autocisterna: così, intrappolata nel veicolo, ha perso la vita Michela Mezzetti (nella foto), in un incidente che ha coinvolto anche la collega Alice Badoer, che ha riportato varie fratture con una prognosi di novanta giorni. «Siamo sconvolti, come tutti quelli che l’hanno conosciuta e le centinaia di persone presenti al suo funerale: era una donna sempre disponibile e premurosa con tutti, sia nel privato sia sul lavoro», dice a b2eyes TODAY Romeo Iannoccari, responsabile commerciale di Ottica Veneta, insegna con 6 centri ottici nelle province di Venezia, Padova e Treviso, per la quale la professionista scomparsa lavorava da quasi vent’anni e che al momento delle esequie hanno tutti abbassato le saracinesche.

«In precedenza Michela era attiva nel negozio di famiglia di materiali elettrici: si è avvicinata quasi per caso all’ottica, tramite l’amicizia che sin dall’infanzia la legava a mia moglie Vania Lorenzato - racconta ancora Iannoccari - Ha così iniziato a seguire il nostro laboratorio oftalmico, per poi appassionarsi sempre di più a questo mondo: pur non avendo il diploma di abilitazione, poiché aveva mansioni prevalentemente amministrative, è cresciuta professionalmente al punto da assumere la direzione del reparto oftalmico a Oriago, località a una manciata di chilometri da Marghera, dove oltre a uno dei negozi si trova la sede centrale della società. Con un grande senso del dovere si occupava quindi della fornitura di lenti per tutti i centri ottici del gruppo, aveva ottimi rapporti con i fornitori e spesso veniva con noi a Mido».

Il dolore per la tragica scomparsa non impedirà a chi le ha voluto bene di continuare ad alimentarne il ricordo. «Stiamo raccogliendo fondi a nome di Michela per un’associazione cattolica del territorio alla quale era legata, collocheremo una targa in quello che era il suo ufficio e abbiamo intenzione di dedicarle qualcosa di importante e duraturo, perché non potrà mai essere dimenticata, la vogliamo sempre qui con noi», conclude Iannoccari.

Angelo Magri

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