Mediobanca: Essilux nella top ten dei player mondiali del fashion

A delineare la classifica l’area studi dell’istituto di credito italiano: il nuovo report sul sistema moda aggrega i dati finanziari di 80 multinazionali e delle 177 maggiori aziende del settore e il gruppo ottico oftalmico si piazza al settimo posto con 17,4 miliardi di euro di fatturato nel 2020

I dati dei primi nove mesi del 2020 segnano per i maggiori player mondiali del fashion una riduzione del giro d’affari cinque volte maggiore di quella registrata dalla grande industria. Il mercato europeo ha sofferto (-23,7%), fortemente penalizzato dal blocco dei flussi turistici, mentre quello asiatico ha visto un calo più contenuto (-10,1%, escludendo il Giappone). In tutte le aree geografiche le vendite online hanno avuto un’accelerazione a doppia cifra, mediamente +60%.

«Non mancano però alcuni segnali positivi nell’ultimo trimestre del 2020 quando i primi dati indicano un rimbalzo del fatturato a livello aggregato (+17%), con un ritmo di ripresa differente a livello geografico e a seconda delle specialità - si legge nel rapporto di Mediobanca - Nel 2019 gli 80 maggiori player mondiali del fashion, con un giro d’affari superiore a un miliardo di euro, hanno fatturato 471 miliardi di euro (+4,9% sul 2018), di cui il 56% generato dai gruppi europei e il 34% dai nordamericani».

Fra i 38 gruppi europei, l’Italia è il paese più rappresentato a livello numerico con dieci realtà, ma è la Francia, con una quota del 36% del fatturato aggregato, ad aggiudicarsi il primato. Al primo posto per giro d’affari tra i colossi mondiali c’è Lvmh con 53,7 miliardi di euro. Molto distanti Nike con 33,3 miliardi di euro, Inditex con 28,3 miliardi di euro, che controlla Zara, la tedesca Adidas con 23,6 miliardi di euro, la svedese H&M con 22,3 miliardi di euro, la giapponese Fast Retailing con 18,8 miliardi di euro, che detiene il brand Uniqlo, ed EssilorLuxottica con 17,4 miliardi di euro. Prima tra gli italiani, Prada con 3,2 miliardi di euro, al 34esimo posto in classifica.

«Per il settore moda italiano, in particolare per le società con un fatturato superiore a 100 milioni di euro, la contrazione del giro d’affari per il 2020 dovrebbe attestarsi al -23% - precisa il documento - Guardando al futuro, ci sarà una ripresa a partire dal 2021 con un raggiungimento dei livelli precrisi previsto nel 2023».

(red.)

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