L’età adulta della vista ha bisogno di performance e prevenzione

È necessario che questa fascia di persone, ancora attiva, ci veda bene, in ogni condizione e con una multidotazione creata con l’aiuto di un esperto. Di questo si parlerà a Mestre il 23 settembre, presso il Padiglione Rama dell’Ospedale dell’Angelo, nell’ambito del convegno promosso da Vision Adria insieme alla Fondazione Banca degli Occhi del Veneto

L’età adulta per l’ottica sarà un segmento di grande soddisfazione e alto profitto. Anche il mondo oculistico privato sta lentamente spostando il suo timone da interventi chirurgici prevalentemente con finalità estetiche ad altri relativi ad alcune patologie o al mantenimento delle performance visive. Se non comprendiamo in fretta questa svolta, rischiamo di trattare i clienti, giovani e meno giovani, tutti allo stesso modo, come spesso accade nei centri ottici. Non basta offrire prodotti diversi per soddisfare utenti diversi. Occorre una dialettica adeguata all’età e servizi esclusivi differenziati.

Se da giovani le parole salute, prevenzione, garanzie o assicurazioni producono una vibrazione lontana, quando si è diventati grandi suonano come una musica rassicurante. Ci aiuterà l’intelligenza artificiale a vivere e vedere meglio? Lo scopriremo alla quinta edizione del convegno promosso da Vision Adria insieme alla Fondazione Banca degli Occhi del Veneto con le mie “pillole” sull’AI che si inseriranno tra gli interventi di sette relatori d’eccezione. Servirà una maggiore attenzione da parte del pubblico e dello specialista sulle tappe della vita visiva per evitare rischiose patologie e raggiungere il tanto auspicato benessere visivo? Ce lo diranno i tre affermati oftalmologi che apriranno l’evento. Potremo godere di soluzioni di correzione visiva iperavanzate e in grado di soddisfarci nell’atto della visione in qualsiasi circostanza ed età? Saranno quattro esperti del mondo optometrico a risponderci.

L’ottica, e l’ottico, sembrano ancora impreparati ad affrontare al meglio il mondo dell’età adulta. Non ci sono segnali concreti, se non in qualche azione promozionale che accenna a una strategia sul tema. Stiamo giustamente studiando la gestione della progressione miopica nei più piccoli, un argomento delicato ma numericamente irrilevante rispetto a quello della senilità della nostra società. Ora è il momento di occuparci al meglio anche dell’età adulta degli italiani.

Nicola Di Lernia

Professione