Iapb chiede un inviato speciale delle Nazioni Unite dedicato alla vista

Ne ha discusso recentemente in Svizzera il ceo dell’associazione internazionale, Peter Holland (nella foto), con i vertici dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: parallelamente oltre 60 paesi e 150 organismi globali per la salute degli occhi hanno sottoscritto l’introduzione di questa nuova figura

L'inviato speciale delle Nazioni Unite per la vista mobiliterebbe iniziative focalizzate sulla salute degli occhi, assicurando che vengano fornite le risorse necessarie e l’assistenza tecnica per realizzarle, in particolare nei paesi a basso e medio reddito. «Oltre 60 stati membri delle Nazioni Unite hanno firmato la lettera che incoraggia il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom, a nominare tale figura che stimolerebbe l'azione nazionale e rafforzerebbe l'impegno politico e la cooperazione multisettoriale, per sensibilizzare i cittadini anche su altre problematiche, legate alla salute, alla povertà, all'istruzione, all'uguaglianza di genere, alla dignità sul lavoro, alla sicurezza stradale e al cambiamento climatico», si legge in un comunicato di Iapb.

Riconoscendo che i problemi relativi alla salute oculare rischiano di aumentare solo se non si interviene, il rappresentante permanente presso le Nazioni Unite a New York di Antigua e Barbuda, Walton Webson, ha dichiarato che «è arrivato il momento di innescare un cambiamento a livello generazionale - precisa la nota - L'inviato speciale per la vista potrà compiere progressi significativi verso l’attuazione della risoluzione 75/310 dell'assemblea generale, ossia “Visione per tutti: accelerare l'azione per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile”, in tutto il mondo».

Durante l'incontro si è anche discusso dell'importanza di elevare la salute degli occhi come questione universale per il raggiungimento degli scopi fissati dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il programma d'azione dell’Onu per le persone, il pianeta e la prosperità.

(red.)

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