Eyewear: nel 2023 export ancora sostenuto, mercato interno stabile

A differenza di un primo semestre brillante, nel secondo le esportazioni sono risultate piatte se non leggermente negative rispetto allo stesso periodo del 2022: il preconsuntivo dello scorso anno vede una produzione in crescita dell’8,4% e vendite sui mercati esteri in aumento del 7,6% a livello tendenziale (nella tabella principale). Sono i dati diffusi da Anfao il 31 gennaio, in occasione della conferenza stampa di presentazione di Mido, al via il 3 febbraio a Fieramilano Rho

In termini di volumi, nel 2023 l’Italia ha esportato 112 milioni di paia di occhiali, in leggero aumento rispetto al 2022 (+2,7%): 67 milioni sono di occhiali da sole e 45 milioni di montature da vista.

Per quanto riguarda invece il mercato interno, i consumi, monitorati da GfK nel canale specializzato di ottica, hanno registrato una buona performance rispetto al 2022 nel primo semestre del 2023 (+4,3% in valore). Nella seconda parte dell’anno si nota invece un rallentamento e il preconsuntivo 2023 mostra una crescita di poco superiore al 2022 in valore. Anche il dato del sell in conferma queste tendenze.

Secondo il World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale, la crescita dell'economia mondiale ha frenato nel 2023 e si ridurrà ulteriormente nel 2024, con un rallentamento che investe maggiormente i paesi sviluppati e meno gli emergenti. Anche per l’occhialeria italiana si prospetta, quindi, un anno complicato, secondo la nota diffusa da Anfao, dove al tema dei costi che costringe le aziende a lavorare con margini sempre più ridotti si aggiungono la difficoltà di accesso al credito e la debolezza della domanda estera.

«Chiudiamo un 2023 ancora positivo, export e produzione sono cresciuti, il numero delle aziende è sostanzialmente stabile e gli occupati leggermente in crescita: lo testimonia un Mido che si apre tra qualche giorno a Milano con una partecipazione davvero importante da parte del settore a livello italiano e internazionale - ha detto Lorraine Berton, presidente di Anfao, alla conferenza stampa di presentazione del salone, svoltasi il 31 gennaio a Milano e condotta dalla giornalista Marianna Aprile - Le prospettive per l’economia italiana nel 2024 ereditano però dall’anno precedente una frenata del commercio internazionale e un aumento dei tassi di interesse senza precedenti nella storia dell’euro. La situazione internazionale la conosciamo tutti: le guerre, la questione del canale di Suez, le tensioni geopolitiche tra i paesi e quelle all’interno delle nazioni che sono e saranno a breve interessate dalle dinamiche elettorali non fanno che accrescere l’incertezza generale. E per il nostro settore le esportazioni sono fondamentali (nelle tabelle sopra)».

Investimenti, transizione digitale e green saranno rilevanti per sostenere il made in Italy, il quale «passa per la declinazione, in tutte le sue forme, del concetto di sostenibilità - ha aggiunto Berton - I nostri occhiali sono sempre stati belli e ben fatti, adesso devono essere sempre di più sostenibili e innovativi: è un obiettivo che dobbiamo perseguire con tutte le nostre forze, liberando creatività e risorse». Tuttavia l’incertezza dei consumatori, alimentata dalle tensioni internazionali, è uno dei maggiori pericoli, insieme al costo del denaro, ostacolo agli investimenti, secondo la numero uno di Anfao. «Prendiamo ad esempio due realtà come Kering o Thélios: producono in Italia, quindi vanno considerate realtà del nostro paese - ha sottolineato Berton - Non dobbiamo dunque aver paura degli investimenti ed è necessario far capire a tutti che le aziende sono la spina dorsale dell’Italia, soprattutto le piccole e medie imprese. Sarà un 2024 incerto e difficile, speriamo di confermare il trend del 2023: un altro aspetto su cui bisogna lavorare è il cuneo fiscale, per elevare la qualità della vita dei nostri collaboratori. Sono comunque convinta che i numeri dell'industria dell'occhialeria resteranno stabili e, come spesso ci è successo, nelle difficoltà potremo addirittura migliorare il nostro modo di fare impresa».

L’imprenditrice cadorina, prima donna alla guida di Anfao, ma anche presidente di Confindustria Belluno Dolomiti e del Gruppo Tecnico Sport e Grandi Eventi di Confindustria, si è poi soffermata sull’importanza di un appuntamento come le Olimpiadi invernali del 2026. «Il fattore olimpico rinsalda il legame tra occhialeria e territori e va valorizzato fino in fondo - ha dichiarato - Milano e Cortina saranno le sedi principali delle Olimpiadi 2026: da un lato c’è la capitale di Mido, dall’altro la regina delle Dolomiti, immersa nel distretto bellunese dell’occhiale. Per il settore dell’eyewear questi Giochi non sono una mera coincidenza, ma un’opportunità strategica, dove la bellezza dei luoghi riflette quella dei prodotti. Le Olimpiadi non rappresentano solo un evento sportivo e turistico, bensì un’occasione per lo stesso manifatturiero: una vetrina del Made in Italy che sta a noi allestire nel migliore dei modi. Su questo Anfao è già mobilitata: le Olimpiadi porteranno talenti e infrastrutture che possono diventare fondamentali anche per il nostro settore».

(red.)

 

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