Dopo la medaglia d’oro nella supercombinata e quelle d’argento nel superG e nello slalom gigante, Giacomo Bertagnolli, portabandiera dell'Italia alla tredicesima edizione dei Giochi Paralimpici invernali di Pechino 2022, è arrivato primo anche nello slalom maschile di categoria Vision Impaired, riservata ad atleti ciechi e ipovedenti, insieme alla sua guida Andrea Ravelli. Per lui è l’ottava medaglia paralimpica della carriera. Grazie alle sue performance e a quelle di altri atleti, l’Italia ha conquistato complessivamente 7 medaglie: 2 ori, 3 argenti e 2 bronzi, due in più rispetto all’edizione di quattro anni fa a PyeongChang, in Corea.
«La disabilità visiva, che ho fin dalla nascita, non mi ha mai fermato: ultima mia passione è lo sci alpino paralimpico», si legge sul sito web di Bertagnolli (nella foto, insieme a Ravelli), che in un’intervista rilasciata al portale del Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell’Università di Verona dice di avere una ipovisione moderata, «il che significa che ho una acuità visiva molto compromessa: la mia difficoltà sta nel vedere i dettagli, i particolari, nel mettere a fuoco una visione. Ho un campo visivo allargato ai lati, mi manca la visione del dettaglio e la tridimensionalità». Nel medesimo racconto l’atleta trentino, descrivendo i suoi allenamenti, spiega che il suo «è un costante apprendimento motorio di adattamento e di consapevolezza dei movimenti del mio corpo. Alleno le capacità propriocettive e condizionali, velocità e flessibilità. Lavoro sulla tecnica, la precisione, il ritmo, per una buona riuscita nell’affrontare le curve ad arco stretto, ma soprattutto alleno i riflessi e l’equilibrio. Ho fatto mesi a provare bendato a camminare su una slackline (una corda flessibile larga non oltre 5 cm, ndr)».
(red.)