«Il rilancio va appoggiato da tutti», ha dichiarato Berton al Corriere delle Alpi. A più di due anni dall'inizio della crisi internazionale, il comparto ha, infatti, cominciato a registrare segni positivi e nell’ultimo trimestre le piccole e medie imprese hanno preannunciato nuove assunzioni. «Parlare di “ripresina” forse è riduttivo – ha detto Berton – Parlerei, invece, di inversione di tendenza: per una vera e propria ripresa, infatti, serve un aiuto concreto da parte delle banche. Finora ce l'abbiamo fatta da soli e c'è voluto molto coraggio». Coraggio e investimenti. «Molti dei nostri associati hanno azzardato. C'è chi ha comprato macchinari nuovi, chi ha rivisto la propria organizzazione interna». Un procedimento che è stato possibile grazie anche all'atteggiamento della manodopera. «I nostri dipendenti hanno capito la delicatezza del momento e sono stati i primi a imparare nuove mansioni». Il presidente di Sipao porta l'esempio della propria azienda, Arlecchino di Quero. «Prima della crisi lavoravamo più metallo, oggi plastica. È un cambiamento considerevole, ma c'è stata buona volontà da parte di tutti». Buona volontà che spesso, invece, non ha contraddistinto gli istituti di credito. «Per sostenere la ripresa occorre liquidità, serve fiducia. È adesso che dobbiamo dare un colpo di reni. Durante la crisi non siamo stati supportati, adesso che le banche stanno meglio, è nell'interesse di tutti cambiare approccio». Lo stesso vale per la politica, quella dei piani alti. «Bisogna incentivare i consumi e l'unico modo per farlo è ridare capacità di spesa alle famiglie».
(red.)