«Nel secondo trimestre siamo riusciti a mettere a segno un’accelerazione delle vendite, recuperando buona parte della performance registrata nel primo trimestre a seguito delle carenze di servizio che ci avevano impedito di cogliere appieno le opportunità derivanti dal nostro portafoglio ordini – prosegue Delgado nella nota - La redditività industriale è risultata in linea con l’anno precedente e questo anche grazie agli ulteriori passi avanti compiuti nell’ambito della semplificazione dei flussi industriali e distributivi e della modernizzazione della nostra supply chain, focalizzandola su una maggiore internalizzazione delle produzioni in tutti i nostri stabilimenti, soprattutto quelli in Italia».
In particolare è l’Europa ad aver registrato un miglioramento delle vendite dei marchi in continuità: nella prima metà dell’anno hanno, infatti, messo a segno un progressivo incremento del business, pari a 291,4 milioni di euro, in aumento del 5,3% a cambi correnti e del 6,1% a cambi costanti rispetto al primo semestre dell’anno precedente. Complessivamente le vendite nette di gruppo, pari a circa 651 milioni di euro, hanno segnato una flessione del 3,5% a cambi correnti e del 2,1% a cambi costanti rispetto ai quasi 675 milioni di euro registrati nello stesso periodo del 2015. I ricavi wholesale si sono attestati a oltre 612 milioni di euro rispetto ai 628 milioni di euro nel primo semestre del 2015, segnando una flessione dell’1% a cambi costanti.
«Nella prima metà del 2016 il margine industriale lordo, pari al 60,6% delle vendite, è rimasto sostanzialmente in linea con il margine registrato nel primo semestre 2015 - prosegue la nota - A livello operativo il margine Ebitda adjusted del primo semestre 2016, pari all’8,9% delle vendite, è sceso di 40 punti base rispetto al primo semestre 2015, ma ha registrato un miglioramento di 90 punti base nel secondo trimestre, al 9,5% delle vendite, grazie a un maggiore risparmio di costi e a una migliore leva operativa». Gli utili di Safilo sono quasi raddoppiati, passando dagli 8,4 milioni del 30 giugno 2015 ai 16,4 milioni del 30 giugno scorso.
(red.)