Mido soddisfacente? Per molti, ma non per tutti

Risposte positive dalla clientela nel padiglione delle lenti oftalmiche, lenti a contatto e tecnologia: venerdì ricco di visitatori, più fiacco il sabato, ma chiusura all’altezza delle aspettative. Più complessa la valutazione per i 3 padiglioni delle montature fashion e commerciali. «Abbiamo mantenuto gli spazi delle edizioni precedenti, dando maggiore risalto ai nostri house brand con una serie di open space, in linea con l’intenzione di investire il 30% in più nel marketing su Police, Sting e Lozza per il 2010 – ha spiegato Michele Aracri, amministratore delegato di De Rigo – In termini di marketing e d'immagine, quindi, Mido è stato un successo, grazie anche agli effetti positivi del lancio di una nuova licenza come Blumarine. È peraltro dovere di tutta l’industria italiana sostenere questa manifestazione, anche se forse va rivisto il modello Mido». La considerazione nasce dal fatto che i due più grandi gruppi italiani di occhialeria hanno di fatto disertato la manifestazione: Luxottica era presente in fiera soltanto con uno stand Persol, ma ha invitato i migliori buyer esteri sul lago di Como, mentre Safilo ha esposto con due piccoli stand dedicati a Carrera e Smith. Gli altri espositori hanno risentito di questa situazione? In termini di vendite no, perché i big player del settore in fiera non epsongono gli occhiali per vendere e di solito non firmano ordini in questa occasione, ma in fatto di immagine occorre riflettere se lo strumento fieristico inteso così sia ancora attuale ed efficace. «Per noi è stato un Mido molto interessante, con una nutrita presenza di ottici italiani», ha commentato Paola Botta, direttore marketing di Silhouette Italia.
A.M.