«Come Federottica Milano Acofis siamo stati i promotori di questa iniziativa che riguarda un tema, quello della luce blu, su cui in Italia ancora si è fatto poco. L’Università di Milano Bicocca sarà così il primo ateneo a realizzare una ricerca sistematica sull’argomento», commenta a b2eyes.com Renzo Zannardi, presidente di Federottica Milano ACOFIS (a sinistra nella foto con la vicepresidente Michela Salerno, davanti allo stand). Durante i giorni della manifestazione dedicata alle nuove tecnologie e al digitale, la territoriale milanese di Federottica ha fornito l’opportunità agli studenti del corso di laurea in Ottica e Optometria di effettuare, a tutti coloro che lo richiedevano, controlli dell’efficienza visiva, con l’ausilio di strumentazione d’avanguardia. «Hoya ci ha sostenuti nella realizzazione del progetto presentando i vantaggi di BlueControl, un trattamento in grado di ridurre del 20% l’assorbimento di luce blu - spiega Zannardi - Io ero presente allo stand giovedì scorso e c’è stato un grande afflusso di persone che hanno prenotato un appuntamento per eseguire i controlli. Evidentemente gli utilizzatori di sussidi digitali sono consapevoli dei problemi, come affaticamento visivo e bruciori, che nascono dall’uso prolungato che ne fanno, sia per lavoro sia nel tempo libero, complici anche giochi, social network e così via. Un’abitudine che fa sì che siano esposti anche per dieci ore o più a una luce diretta, e quindi non naturale, dal momento che l’uomo ha sempre visto per luce riflessa, mentre pc, tablet e smartphone sono autoilluminanti. Spesso tra l’altro davanti a questi sussidi si sta seduti, a letto e, ancora peggio al buio, assommando comportamenti scorretti che possono aumentare il danno». Sempre con l’obiettivo di fare informazione e sensibilizzare i presenti su cosa sia la luce blu, sull’influenza che ha sul corpo umano e sugli eventuali effetti di una sovraesposizione, durante la manifestazione Federottica Milano Acofis ha distribuito delle brochure dedicate alla visione e ai dispositivi digitali. «Con uno sguardo al futuro, dobbiamo insistere su una parola chiave: precauzione – conclude Zannardi – Ancora non si è consapevoli, sulla lunga distanza, di tutti gli effetti possibili della luce blu. Ad esempio, essa può interferire con il ciclo del sonno, poiché parzialmente inibisce la melatonina. Per questo è importante per noi ottici optometristi italiani la realizzazione di uno studio universitario approfondito».N.T.