La prima giornata dedicata alla piaga della contraffazione si è svolta il 7 luglio 2010. La situazione economica così delicata che sta vivendo il nostro Paese deve rappresentare un ulteriore stimolo ad agire con urgenza contro questa “filiera del falso” che genera un giro d’affari tale da danneggiare seriamente l’economia nazionale. «È evidente l’urgenza di definire misure efficaci per invertire questa tendenza – afferma Cirillo Marcolin, presidente dell’associazione che rappresenta le più importanti aziende dell’occhialeria, che producono e distribuiscono oltre il 50% delle griffe sul mercato mondiale - Come Anfao da anni siamo in prima linea, tuttavia è innegabile che per poter adeguatamente affrontare la questione occorrano, da un lato, una precisa volontà politica e, dall’altro, strumenti giuridici e giudiziari efficaci ed efficienti a livello internazionale. Inoltre, è fondamentale creare cultura sul consumatore ponendo l’accento sulla pericolosità del prodotto contraffatto e sul legame con la criminalità organizzata. Occorre un cambiamento poi anche dal lato aziendale, laddove è necessario avere maggiore consapevolezza della propria filiera produttiva, e aumentare la cultura della tutela della proprietà intellettuale, oggi ancora poco sviluppata».
L’Anfao ricorda che, nel caso dell’occhialeria, agli effetti negativi sull’economia si aggiungono i pericoli per la salute dei consumatori. Il contraffattore immette sul mercato prodotti di scarso livello qualitativo. Questo si traduce in danni, anche gravi, alla salute degli utilizzatori: un occhiale da vista contraffatto, con una centratura o una distanza interpupillare errata, può causare anche danni alla salute stessa dell’occhio. Stesso discorso può essere fatto per un occhiale da sole il cui filtro solare non sia adatto alla protezione dai raggi UV. Inoltre, possono provocare importanti reazioni allergiche alla pelle, causate dalla non conformità dei materiali utilizzati per le montature stesse.
(red.)