Storico perché è da quasi cinquant’anni che le due categorie di fatto si trovano distanti, almeno a livello politico e sindacale, come ha precisato lo stesso Piovella. E dal grande valore simbolico, come ha sottolineato Enrico Finzi, il noto sociologo chiamato a moderare l’incontro. Entrambi hanno ricordato che gran parte del merito dell’evento è stato di Ferdinando Fabiano, editore di questa testata, che nei mesi scorsi si è impegnato per far incontrare i vertici delle due associazioni. Afragoli e Piovella hanno espressamente lasciato fuori dal dibattito l’optometria, principale terreno di scontro tra i due organismi che guidano. Si sono invece concentrati su un documento, inizialmente preparato da Federottica e successivamente elaborato da Soi, che potrebbe essere la base di partenza di una nuova collaborazione: nel testo si precisa, in sintesi, che il controllo visivo che viene effettuato nel centro ottico non è sostitutivo della visita oftalmologica e non può essere effettuato sui bambini. Un’idea ulteriore riguarda un duplice documento, che prima l’ottico dovrebbe consegnare al cliente nel momento in cui lo invia all’oftalmologo, evidenziandogli quanto riscontrato in fase di refrazione, e successivamente il medico oculista dovrebbe rimandargli, dopo la visita al paziente.
Si tratta, in sostanza, di un protocollo operativo che Afragoli e Piovella, davanti alla platea dell’Otticlub gremita con un centinaio di attenti uditori, si sono impegnati a preparare congiuntamente nel giro di un paio di mesi, con l’obiettivo iniziale ma ritenuto da entrambi fondamentale di favorire una migliore informazione e comunicazione sulle problematiche e sulle patologie visive e su come approcciarvisi (nella foto, da sinistra, Afragoli, Finzi e Piovella).
A.M.