Nel testo, infatti, la rappresentanza territoriale degli oculisti di Veneto e Friuli ricorda che «la visita medica oculistica debba obbligatoriamente essere effettuata da un Medico Specialista in Oculistica e non possa essere delegata a figure come gli ottici, che non hanno la preparazione e competenza necessaria per eseguire una visita medica, se non consumando un abuso della professione, con gravissimo danno per tutte le politiche di prevenzione primaria e secondaria della più grave menomazione fisica, cioè la cecità». Il riferimento è, naturalmente, il caso della Usl di Asolo, che avrebbe espressamente chiesto ai medici di base di dirottare le richieste di esami della vista all’ottico, allo scopo di decongestionare le strutture sanitarie pubbliche e di accorciare i tempi d’attesa dei pazienti. «Il consiglio direttivo della Società Oftalmologica Triveneta prende spunto da tale proposta per attaccare con una virulenza impropria e fuori luogo la nostra categoria, adombrando perfino la fattispecie di abuso di pro arte nostra laddove noi ci rendessimo disponibili a supportare le strutture pubbliche nello svolgimento di esami della vista», risponde Federottica.
(red.)