Visottica, chiude lo stabilimento delle astine

«La riduzione della domanda, unita alla crescente delocalizzazione all’estero, in alcuni casi, o al trasferimento della produzione all’interno, in altri, da parte dei grandi gruppi per cui Visottica lavora, sono i fattori che hanno contribuito alle difficoltà della nostra azienda». Sono queste le motivazioni che secondo Rachello hanno indotto la proprietà a cessare l’attività nello stabilimento di Nimis. «Al momento siamo in cassa integrazione ordinaria che, però, sta volgendo al termine e abbiamo richiesto quella straordinaria per i prossimi 2 anni, che ci consentirebbe almeno di terminare parte del lavoro», spiega Rachello. I sindacati contano di percorrere tutte le strade istituzionali possibili, in primis coinvolgendo la Regione, per trovare una ricollocazione almeno a una parte dei lavoratori dell’unita produttiva friulana.
Continua, invece, la produzione nei due stabilimenti di Susegana, specializzati nella produzione di viti e di cerniere per occhiali, in cui «siamo riusciti a tamponare per il momento la situazione, non rinnovando i contratti interinali e a tempo determinato», conclude Rachello.
A.M. e F.T.

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