Van Gogh e Munch: quando il deficit visivo aiuta il talento

Organizzato da Federottica Padova, in collaborazione con l’Università degli Studi e la Confcommercio locale, con il patrocinio dell’Albo degli Ottici Optometristi, il meeting ha richiamato un centinaio tra ottici, optometristi e studenti da varie regioni d’Italia. Steindler ha presentato un affascinante percorso per scoprire come l’influenza del difetto visivo di alcuni artisti abbia influenzato la loro stessa espressione figurativa, deformando immagini e colori, per realizzare opere d’arte di particolare originalità. Si è così scoperto che Van Gogh aveva una modalità alterata di percezione del colore in esaltazione della gamma cromatica del giallo, dovuta presumibilmente a intossicazione da digitale, oppure che Munch, l’autore del famoso “Urlo”, vedeva con un particolare ipercromatismo, che lo portò alla follia.
I numerosi interventi della giornata sono stati introdotti da Pietro Gheller e Renzo Colombo. Francesca Soramel, direttrice del dipartimento che ospita anche il corso di laurea in Ottica e Optometria, ha ricordato come gli studi di optometria portano un aspetto pratico applicativo all’astrattezza teorica della fisica, arricchendo le opportunità d’incontro e d’interazione con il mondo reale e concreto.
Rossella Fonte ha voluto sensibilizzare all’importanza della comunicazione, intesa come una forma d’arte, per l'abilità di costruire una relazione di fiducia e di comunicazione efficace con le persone che richiedono la prestazione professionale. Stefano Lorè ha evidenziato le potenzialità artistiche latenti nell’età pediatrica, che possono essere aiutate, nei bambini con caratteristiche visive problematiche, grazie all’applicazione di lenti a contatto che richiedono un’elevata specializzazione. In collegamento video con la sede della Horus, Mauro Frisani ha eseguito in diretta l’applicazione di lenti a contatto semisclerali in un caso specialistico di una certa complessità. A sua volta Luigi Lupelli ha presentato una relazione sulla colorazione dello spazio visivo nel trattamento optometrico. (con la collaborazione di Luisa Redaelli)

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