Una nuova “casa” per le lac?

«L’idea è nata proprio perché usando spesso le lenti a contatto, ho sentito il bisogno di pensare a uno strumento che potesse soddisfare le mie esigenze, considerato che gli attuali contenitori porta lenti a contatto sono, oltre che scomodi, di piccole dimensioni e poco efficienti». Così motiva la sua scelta, Adele Elsa Mori, la laureanda che ieri, in occasione della presentazione a Milano del Premio Internazionale “Graziella Pagni”, ha presentato le varie parti del suo lavoro che diventerà presto la sua tesi di laurea. La studentessa ha illustrato le caratteristiche che il cofanetto porta lenti dovrebbe avere, per rispondere ai criteri di praticità, funzionalità e senso estetico. L’oggetto, la cui dimensione ideale è stata indicata nella grandezza di un taschino della giacca da uomo, si compone di uno specchietto, che occupa buona parte della superficie considerata l’importanza della sua funzione, e di tre scomparti, uno per le lac, uno per i liquidi e un terzo per eventuali scorte e cosmetici (nella foto un tradizionale contenitore attualmente in commercio).
V.G.

Lenti a contatto