Intorno alle 2.30 del mattino, i malviventi hanno sfondato la porta d’ingresso di Liò Factory Store nel tentativo di mettere a segno il colpo ma sono stati messi in fuga dall’allarme, dai fumogeni interni e dai vicini, che svegliati dal trambusto hanno allertato le forze dell’ordine. Per Liò Factory Store, che ha altre due punti vendita in Veneto, si tratta dell’ennesima rapina: tre negli ultimi anni, di cui quella precedente il 18 marzo scorso nel negozio di Pederobba (nella foto da trevisotoday.it), anch’esso in provincia di Treviso. Qui la banda aveva prima segato una sbarra esterna di protezione alla vetrina e poi l'aveva sfondata con un furgone rubato, portando via un migliaio di montature da sole griffate per un valore totale di oltre 150 mila euro. Pochi giorni dopo, il 29 marzo, un altro colpo era stato messo a segno ai danni di Mega Vision Optic Store a Ponte di Piave, dove gli scaffali erano stati letteralmente ripuliti nel giro di pochi minuti dai ladri, che avevano anche devastato gli interni del negozio. A febbraio a Montebelluna alcuni banditi avevano, invece, tentato di sfondare la vetrina di Ottica Capello, ma non avevano potuto portare a termine il colpo.
Esasperati dalla situazione, gli ottici trevigiani hanno chiesto aiuto e una delegazione di Confcommercio, cui ha preso parte anche Giorgio Rocchi, presidente di Federottica Treviso, ha incontrato il comandante provinciale dei carabinieri Ruggiero Capodivento. «Il format criminale che colpisce i centri ottici della nostra provincia è sempre uguale - ha dichiarato Rocchi, come riporta federottica.org - L’obiettivo è quello di far saltare le vetrine per rubare merce griffata da immettere nel mercato del falso. I bottini si ritrovano poi nell’Est europeo oppure dagli ambulanti sulle spiagge. Solo in alcuni casi, i sistemi di antifurto più sofisticati con i fumogeni e l’attenzione dei cittadini fanno scappare la banda, ma il danno al negozio resta. E per gli ottici optometristi sono costi, oltre che traumi. L’80% degli associati ha subito almeno un furto o un tentativo, siamo nel mirino».
N.T.
Esasperati dalla situazione, gli ottici trevigiani hanno chiesto aiuto e una delegazione di Confcommercio, cui ha preso parte anche Giorgio Rocchi, presidente di Federottica Treviso, ha incontrato il comandante provinciale dei carabinieri Ruggiero Capodivento. «Il format criminale che colpisce i centri ottici della nostra provincia è sempre uguale - ha dichiarato Rocchi, come riporta federottica.org - L’obiettivo è quello di far saltare le vetrine per rubare merce griffata da immettere nel mercato del falso. I bottini si ritrovano poi nell’Est europeo oppure dagli ambulanti sulle spiagge. Solo in alcuni casi, i sistemi di antifurto più sofisticati con i fumogeni e l’attenzione dei cittadini fanno scappare la banda, ma il danno al negozio resta. E per gli ottici optometristi sono costi, oltre che traumi. L’80% degli associati ha subito almeno un furto o un tentativo, siamo nel mirino».
N.T.