Sulla “4/2013” le associazioni degli ottici brancolano nel buio

Garagnani ha domandato ai relatori (nella foto, da sinistra: Pietro Gheller, Roberto De Pari (direttore Aicq-Sicev), Angelo Deiana, Giorgio Righetti e Danilo Fatelli) se, dunque, con la nuova legge da oggi chiunque può fregiarsi del titolo di una libera professione, ad esempio optometrista. «Fermo restando l’impianto della normativa prima descritto, purtroppo essa lascia ancora molta libertà in tal senso – gli ha risposto Deiana – Attendiamo la circolare esplicativa affinché vengano messi dei paletti». Afragoli ha rimandato ulteriori chiarimenti alla norma Uni che riguarderà proprio l’attività optometrica. «Speriamo che l’Uni, dopo l’entrata in vigore della 4/2013, intensifichi il proprio impegno, altrimenti rischiamo che i tempi siano troppi lunghi, visto l’elevato numero di professioni per le quali vanno create le relative norme», ha detto De Pari. A sua volta Farsetti ha preso atto che con questa nuova legge l’optometrista non rientrerà mai nelle attività sanitarie, le quali sono infatti escluse dalla normativa stessa: a meno che, gli è stato ricordato, non venga modificata a monte la normativa sul tipo di inquadramento, sanitario o meno, della professione optometrica. «Il Registro dell’Optometrista Magistrale, lanciato esattamente un anno fa a Mido, è pienamente in linea con quanto prevede la 4/2013 – ha sottolineato Giorgio Righetti, in veste di presidente del Consorzio che controlla le attività del Registro stesso – Questo a risposta di chi fino a oggi ci ha accusato di dire falsità. Tuttavia, ora che c’è una nuova legge, invitiamo tutti i soggetti dell’ottica e dell’optometria non tanto a commentarla o a criticarla, bensì a fare insieme uno sforzo per trovare le migliori opportunità per il nostro settore».
A.M.

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