Soluzioni uniche? Purché a impatto zero sull’occhio

«L’utilizzo di lenti a contatto nel mondo di oggi deve convivere con meno ore di sonno, più tempo speso davanti al Pc e ambienti con ricircolo di aria condizionata: tutto questo mette a dura prova l’equilibrio della superficie oculare - ha spiegato in occasione del meeting milanese Piera Versura (nella foto), responsabile del Laboratorio per l’Analisi della Superficie Oculare dell’Università di Bologna, illustrando i vari aspetti del delicato equilibrio chimico-fisico dell’ambiente oculare destinato a ospitare le lenti a contatto - Per questo le soluzioni uniche di manutenzione devono essere biocompatibili e avere il minimo impatto possibile sulla superficie oculare».
Con Giancarlo Montani, docente di Contattologia presso l’Università del Salento di Lecce, in veste di moderatore, i partecipanti hanno, quindi, evidenziato le necessità di utilizzatori e contattologi sulla gestione delle lenti a contatto, soprattutto in termini di comfort assoluto, semplicità e sicurezza d’uso. I contattologi presenti hanno testimoniato infine le loro esperienze positive con Biotrue, trovandosi d’accordo con i dati presentati da B+L riguardo le performance della nuova soluzione emerse negli studi clinici durati oltre due anni negli Stati Uniti.
(red.)

Lenti a contatto