Schirone: una linea di lac e montature per i nostri associati

«Il nostro obiettivo era cercare di andare oltre lo spirito associativo e creare un senso di amicizia tra colleghi, perché quando si diventa amici veri si lavora meglio e si raggiungono più facilmente gli obiettivi condivisi», commenta a b2eyes.com Michele Schirone (nella foto), soddisfatto degli esiti della giornata informale trascorsa presso il Grand Hotel Masseria Santa Lucia. Tra i temi affrontati, oltre alla collaborazione con l’easy vision di Eschenbach, anche la nascita di private label targate Federottica Bari Bat (Barletta, Andria e Trani, ndr) e Federottica Basilicata, riservate alla contattologia disposable e all’eyewear. «Abbiamo deciso di svolgere un’attenta ricerca tra prodotti di ultima generazione e individuarne alcuni che esprimano qualità tenendo d’occhio anche l’aspetto dei costi, in modo tale da favorire la nostra utenza garantendo un buon livello a prezzi non elevati - spiega al nostro portale Schirone – L’abbiamo già fatto per le lenti a contatto (nella foto, una sezione della confezione delle giornaliere) e le soluzioni e stiamo pian piano allargando il concetto ad altri ausili. La distribuzione, in esclusiva agli associati delle territoriali di Federottica coinvolte, inizierà la prima decade di luglio, mentre a settembre toccherà anche alle montature che possiedano i medesimi requisiti, per le quali stiamo pensando a un vero e proprio brand. Ci aspettiamo che buona parte dei colleghi ci seguano e auspichiamo che l’iniziativa possa essere estesa a livello nazionale».
L’assemblea è stata l’occasione anche per programmare le attività per i mesi a venire. «Abbiamo fissato la data del prossimo appuntamento congressuale che cadrà l’ultimo sabato di ottobre e definito la seconda edizione degli screening dell’efficienza visiva, ancora presso la Fiera del Levante insieme alla Clinica Oculistica dell'Università di Bari – afferma ancora Schirone - Inoltre abbiamo sottolineato un aspetto molto importante: il ventennale della prima sentenza assolutoria sull’optometria, che tra l’altro ha riguardato proprio me in prima persona. Allora, al termine della valutazione della Corte di Cassazione, il giudice sottolineò come il legislatore dovesse in tempi rapidi delineare un profilo professionale sulla base di quella assoluzione. L’optometria veniva ritenuta una nuova scienza nata a seguito dello sviluppo tecnologico, che non poteva essere intesa semplicemente come una parte allargata dell’ottica: per tale motivo, la legge del 1928 non poteva essere più valida e si auspicava una regolamentazione della professione sotto tale aspetto. Ma sono trascorsi vent’anni e lo Stato tace ancora. Ho dunque sottoposto all’assemblea la volontà di provare a mettere intorno a un tavolo i vari professionisti della visione, il mondo della politica e consulenti legali per mettere a fuoco la situazione e trovare una soluzione».
N.T.
Punto vendita