Safilo: una forbice tra ricavi e profitti

Da gennaio a giugno di quest’anno le vendite nette di Safilo (nella foto, la sede di Padova) si sono attestate intorno ai 675 milioni di euro e sono cresciuti dell’11% circa a cambi correnti e dell'1% a cambi costanti, rispetto allo stesso periodo del 2014, con un miglioramento della performance nel secondo trimestre del 12% (+1,2% a cambi costanti). Il principale contributo alla crescita è giunto dai paesi chiave dell'Europa occidentale, dal Nord America, dal Medio Oriente e dall'America Latina.
L'utile industriale lordo, attestatosi intorno ai 410 milioni di euro, è aumentato del 7% circa rispetto al periodo gennaio-giugno 2014, in linea con la crescita del 7% registrata nel secondo trimestre: è stato pari al 60,7% del fatturato nel primo semestre e al 60,9% nel secondo trimestre. La contrazione della marginalità rispetto alla forte base di confronto nel primo semestre e nel secondo trimestre 2014, pari, rispettivamente, al 63,3% e al 63,7%, è riconducibile ai maggiori costi nell’area industriale non ancora compensati dalle iniziative di maggiore efficienza su cui Safilo sta lavorando.
A livello operativo, l'Ebitda adjusted è stato di 63 milioni di euro circa ed è sceso del 12,6% nel primo semestre e del 16,9% nel secondo trimestre, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: la redditività ha così scontato la performance registrata a livello di margine industriale lordo. Nel secondo trimestre, inoltre, il margine Ebitda adjusted è stato anche influenzato dagli investimenti della società nelle nuove campagne pubblicitarie e di prodotto e nel rafforzamento della squadra manageriale, «tutte iniziative di cui il gruppo beneficerà in futuro», sottolinea la trimestrale di Safilo.
Il risultato netto adjusted è sceso nei primi sei mesi del 2015 del 68,5%, risentendo dell’aumento degli oneri finanziari dovuto soprattutto alle differenze cambio nette negative registrate nel primo trimestre e degli effetti della valutazione al fair value delle obbligazioni equity-linked.
Nel periodo, Safilo ha registrato un free cash flow di circa 55 milioni di euro, «da una parte grazie all’incasso della prima delle tre rate da 30 milioni di euro corrisposta a gennaio 2015 da Kering a titolo di risarcimento, dall’altra al costante miglioramento della gestione del capitale circolante netto dovuto alla riduzione sia dei giorni medi di giacenza di magazzino sia dei giorni medi di incasso dei crediti», prosegue la nota.
«Il nostro portafoglio di brand in licenza sta evidenziando un andamento positivo in linea con il ribilanciamento dei marchi previsto da qui al 2020. I nostri progetti di marketing e di prodotto su Carrera, Polaroid e Smith, compresa l’ulteriore integrazione in Safilo per quest’ultimo, stanno dando i primi risultati positivi nei mercati dove i progetti sono stati realizzati nella loro completezza, come ad esempio Carrera in Nord America e Polaroid in Spagna», commenta nella nota Luisa Delgado, amministratore delegato di Safilo.
(red.)

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