L’evento si rivolgeva a oculisti, ortottisti, ottici optometristi, psicologi e, in generale, a tutte le figure professionali che s’interfacciano con l’ipovisione. «Oltre 160 persone hanno partecipato fianco a fianco ai lavori per due intense giornate di studio e di dibattito su quelli che sono i problemi degli ipovedenti che, inevitabilmente, hanno necessità di un servizio completo da parte di varie figure professionali – si legge ancora nella nota - Al Congresso (nella foto, una fase dei lavori) sono intervenuti docenti e professionisti esperti di ipovisione e in riabilitazione visiva da tutta Italia, per mettere a fuoco le novità in campo medico, riabilitativo e tecnico riguardanti la cura e la riabilitazione visiva».
Interventi che hanno visto alternarsi professionisti nei settori di competenza: le due lezioni magistrali, “Il danno visivo da edema maculare diabetico: impatto delle nuove terapie” di Ugo Menchini e “L’occhio bionico: il chirurgo e la sua equipe” di Stanislao Rizzo, oltre a una serie di relazioni di medici oculisti, ortottisti, ottici optometristi e psicologi. I campi di interesse sono stati molteplici: tra questi, la riabilitazione visiva in pazienti con emianopsia o con restringimento diffuso del campo visivo, la descrizione dei test vecchi e nuovi per la misurazione della acuità visiva per lontano e vicino, la presentazione di nuovi filtri foto selettivi, la scelta e prescrizione di un ausilio, la sua realizzazione e personalizzazione, fino all’adattamento nell’ambito di un percorso riabilitativo o gli aspetti ottici ed economici sulla costruzione di un ipercorrettivo prismatico personalizzato a partire da una ricetta medica. Il Congresso ha avuto il patrocinio della IAPB Italia Onlus, dell’AIMO, della Low Vision Academy e ha visto la presenza del presidente UICI Firenze, Antonio Quatraro. «Riteniamo che queste manifestazioni debbano rappresentare un segno tangibile di una collaborazione in atto e che Prisma persegue fin dalla sua costituzione, nel luglio 2009», concludono Abati e Sato nella nota.
(red.)