Premontati solo nei centri ottici: al via un nuovo disegno di legge

Alcuni di loro si conoscevano già, altri si sono incontrati per la prima volta ieri. Un fitto contatto attraverso Facebook li ha portati a ideare un disegno di legge che ha trovato un appoggio politico: è stato presentato in una conferenza stampa a Palazzo Madama e, subito dopo, in Senato. Obiettivo: cancellare il comma 4 del decreto ministeriale del 23 luglio 1998, più volte rivisto e aggiornato tra il 1999 e il 2004, e vietare la vendita del premontato in tutti gli altri canali che non siano esercizi di ottica. «Per quale motivo abbiamo studiato, abbiamo intrapreso un determinato percorso di studi? O abbiamo sbagliato noi o è sbagliato il premontato e noi pensiamo che lo sia quest’ultimo», ha commentato Alessandro Camposarcone, professionista bresciano che ha partecipato insieme ad altri quattro ottici della provincia lombarda. Uno scopo comune, quindi, che ha portato alla stesura del progetto. «Assolutamente non vogliamo eliminare la legge Bindi-Bersani perché contiene i caposaldi della nostra professione, ma solo il comma 4 - ha spiegato a b2eyes.com, a margine dell’evento in Senato, Stefano Di Bella, professionista di Catania, uno degli promotori del progetto di legge insieme, tra gli altri, a Marta Arlunno di Verona, Maria Agostino di Cuneo, Sandro Zannella di Roma e Francesco Smorra di Napoli - Poiché a livello giuridico non è possibile intervenire sul decreto ministeriale per abrogare il comma 4, abbiamo agito proponendo di modificare il comma 20 del decreto legislativo del 24 febbraio 1997, n. 46 (Attuazione della direttiva 93/42/CEE concernente i dispositivi medici, ndr). Con questa modifica, verrebbero aboliti automaticamente il comma 4 del decreto Bindi-Bersani e la nota integrativa De Giuli del 2007».
Tra i fattori illustrati in conferenza stampa contro la vendita dei premontati in canali diversi dall’ottico spiccano la mancata presenza di un professionista con una strumentazione opportuna in grado di valutare se il premontato possa essere adatto al difetto visivo del soggetto, aspetto spesso sostituito da un’autodiagnosi, e le distanze focali e interpupillari fisse della montatura. All’incontro era presente Bartolomeo Pepe, senatore del Gruppo Grandi Autonomie e Libertà, uno dei firmatari del disegno di legge insieme alla senatrice Paola De Pin, sempre di Gal. «Il disegno di legge che è stato sottoposto alla nostra attenzione riguarda una tematica molto sentita - ha sottolineato Pepe alla conferenza - Se da un lato la ricerca dimostra che l’occhio è un organo delicato, dall’altro il mercato ci impone un occhiale standard: ecco perché abbiamo sposato la causa e ne abbiamo dato forma legislativa». Subito dopo la conferenza i senatori hanno presentato il progetto in Senato, che secondo quanto riferisce Di Bella a b2eyes.com ha già ottenuto consensi presso i parlamentari (nella foto, il gruppo di ottici presente all'incontro).
F.T.

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