Piovella: la difesa dell'indifendibile

«La storia è nota fin dagli anni 50: l’attività commerciale di ottico, correttamente ben definita dalle leggi del 1928, Arte Ausiliaria di Professione Sanitaria, ha sempre perseguito l’acquisizione di un ruolo con funzioni superiori tra le professioni sanitarie, indipendentemente dalla formazione, dalle capacità e dal riconoscimento per legge di titoli non riconosciuti nel nostro paese e, quindi, non utilizzabili – si legge nel testo a firma di Matteo Piovella (nella foto) - Tutti sanno l’assurda querelle dei c.d. ""Ottici Optometristi"" che utilizzano un titolo non riconosciuto ma idoneo a trarre in inganno i pazienti. Tutti conoscono la kafkiana situazione di un percorso universitario in Optometria tipo Bicocca di Milano, che per stessa ammissione del Rettore è un percorso formativo “per cultura personale” dato che i propri studenti prima di poter esercitare l’attività di Ottico devono legittimarsi sottoponendosi all’esame di “abilitazione” presso una scuola riconosciuta per ottici. Tutti sanno che ci sono molti ottici che utilizzano in modo improprio apparecchiature per uso medicale. Tutti sanno che ci sono molti ottici che eseguono abusivamente campi visivi o tonometrie senza alcuna competenza. Nonostante questo, sorprendentemente, alcuni rappresentanti di ottici hanno diffidato la SOI in quanto, nel pieno rispetto delle norme e delle leggi, ha chiesto al suo ufficio legale di fare chiarezza circa le procedure da attuare quando un oculista viene a conoscenza dell’esistenza di un abuso o di un'attività illegittima nel mondo della visione, mondo di cui da sempre hanno la responsabilità esclusiva di prevenzione cura e ricerca a beneficio dei pazienti».
«Che dire di più. Semplicemente che SOI a sostegno del diritto alla cura dei pazienti e della professionalità e del ruolo dei Medici Oculisti, si impegnerà a 360 gradi - come prima e più di prima - a difesa di un corretto modo di operare e di un’assistenza adeguata per i pazienti che non possono subire situazioni confuse, illegali e potenzialmente foriere di danni – conclude la nota di Piovella - La legalità e la professionalità non possono sottostare ad azioni perverse finalizzate a creare i presupposti per l’acquisizione di titoli e competenze basate sul fatto compiuto, nel disprezzo delle regole poste a tutela del diritto alla salute. In qualità di Presidente SOI e Presidente della Fondazione ""Insieme per la Vista"" garantisco che le associazioni presteranno attenzione e attività a difesa dei diritti dei Cittadini Italiani».
Su b2eyes TODAY di domani, martedì 11 marzo, verrà pubblicata anche la risposta dell’ufficio legale della SOI all’atto di diffida di Assogruppi Ottica e Federottica.
(red.)

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