Perugini: l’ottico “di campagna” con una gran sete di conoscenza

«Il negozio è stato aperto in centro, in piazza Libertà, nel 1937 da mia madre, Bice Sirtori: ci siamo spostati solo una volta nel ’58, ma sempre qui, dove sono anche nato – racconta a b2eyes.com Francesco o, come l’hanno sempre chiamato tutti, Franco Perugini (nella foto), 73 anni appena compiuti, titolare di Gioielleria Ottica Sirtori Perugini, affiancato dalla moglie Bruna – L’ottica l’abbiamo introdotta cinquant’anni tondi fa, nel ’66, quando ho terminato gli studi. Una strada intrapresa su spinta di mia mamma, che aveva ritenuto strategico associare le due attività, come accadeva in molti casi all’epoca». Subito dopo aver conseguito la maturità come perito industriale ottico, Perugini ha preso il diploma di Ottica al Galileo Galilei di Milano e ha cominciato a lavorare nel negozio di famiglia. «Pensavo di sapere tutto, ma iniziata l’attività ho, invece, capito che non sapevo nulla – dice sorridendo l’ottico brianzolo – Così ha preso il via la mia avventura, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo: continuo a fare corsi e a informarmi. Mi considero un ottico di campagna, senza pretese, ma tante cose le so perché ho sempre voluto aggiornarmi e ho spesso messo in discussione le mie conoscenze, non dandole per scontate».
Una spinta instancabile in avanti che l’ha portato a partecipare, negli anni 70, ai primi incontri a Milano in cui si iniziava a parlare di Optometria, poi a studiare questa disciplina a Vinci, quindi a laurearsi in Sociologia della comunicazione a Urbino all’età di 45 anni. «Mi ero iscritto a Medicina, in precedenza, ma quando morì mio papà dovetti abbandonare – prosegue Perugini, che ha ricevuto il diploma d’onore di Maestro Ottico nel 2006, dopo quarant’anni di attività – Con tutte le novità che ci sono oggi non voglio rimanere indietro: quando mi accorgerò che mi sto sedendo sugli allori, smetterò di lavorare». Dato il grande amore per la professione e la sete di conoscenza, Perugini ha un rapporto stretto con la tecnologia. «Se mi nomina uno strumento, ce l’ho - afferma il professionista lombardo - Ma ho anche una buona manualità e faccio tutto da me, compreso molare le lenti e il montaggio dell’occhiale».
Per celebrare il cinquantesimo anno di attività nell’ottica, Perugini ha in mente un piccolo evento, «anche se sembra un po’ un festeggiamento alla vecchiaia – conclude scherzando – È un traguardo importante, non ho ancora deciso cosa faremo, ma a ottobre mi piacerebbe organizzare qualcosa in negozio per i miei clienti, in collaborazione con Cecop, cui sono associato da un paio di anni».
N.T.

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