Monopoli: migliorare la qualità della vita con la visione

La quarta edizione del Congresso Internazionale su aggiornamenti in Contattologia e Ottica Oftalmica (nella foto Studio Trota, una fase dei lavori) si è chiusa ieri all’Hotel Porto Giardino di Monopoli, organizzata da Formazione Continua in Medicina, con il patrocinio di Federottica Bari, Università del Salento e Comune di Monopoli. Oltre 200 tra ottici, oftalmologi, optometristi, contattologi, studenti e aziende hanno preso parte alle due giornate su “Qualità della visione: approccio interdisciplinare alla sua valutazione e al suo miglioramento”: domenica con la partecipazione di esperti di fama internazionale, ieri mattina con workshop ed esercitazioni pratiche con le strumentazioni di ultima generazione.
Ecco, in sintesi, gli interventi. Domenico Brigida (ottico optometrista) e Vita Cazzorla (psicologa) hanno sottolineato l’esigenza di comprendere la reale sensazione di qualità della visione percepita dalla gente, perché non bastano i 10/10 se non vi è la piena soddisfazione dell’utente: con questo obiettivo nasce il “Progetto Psico-Optometrico”, che, grazie alla somministrazione di un questionario prima e dopo qualunque intervento optometrico, consentirà nell’arco di un anno di verificare se vi sia una percezione di benessere, non solo oggettivo ma soprattutto soggettivo.
Roberto Volpe, medico oculista dell’Università di Firenze, ha parlato della morfologia dell’occhio, Alessandro Farini, dell’Istituto Nazionale di Ottica Applicata di Firenze, delle basi neuronali della visione, M. Prieto, fisico dell’Universidad de Murcia, ha trattato dell’aberrometria e dell’interpretazione dei suoi risultati, Tom van den Berg, della Netherlands Institute for Neuroscience, ha coinvolto la platea con i suoi esperimenti sullo “Straylight”, l’abbagliamento che si avverte a seguito dell’esposizione a un’intensa fonte di luce, che provoca dunque un’alterazione della qualità della visione. Tale fenomeno, che aumenta in virtù dell’età e può dipendere anche da un difetto di cataratta, può ora essere meglio studiato grazie a uno strumento di misurazione in uso in Germania, il “Comparison test”, illustrato in uno dei workshop.
L’attenzione è stata poi rivolta alla misura della funzionalità visiva: valutazione dell’acuità visiva (Luciano Parentim, ottico optometrista, Università di Firenze), valutazione della sensibilità al contrasto (Mauro Frisani, ottico optometrista, Università di Torino), qualità della visione, tempi di reazione e misurazione dell’ipovisione (Roberto Volpe, medico oculista, Università di Firenze), questionari per la valutazione della qualità della visione (Carlo Falleni, ottico optometrista, Università di Torino).
Infine, in una società come l’attuale, dominata dall’alta tecnologia, un focus è stato dedicato all’analisi degli strumenti che possono migliorare la qualità della visione: sostituti lacrimali (Fabio Carta, ottico optometrista, Cagliari), lenti a contatto (Luca Benzoni, ottico Optom Fiacle Fbcla, Università Bicocca Milano), lenti oftalmiche (Mo Jalie, Università dell’Uster), filtri (Alessandro Farini), lenti intraoculari e chirurgia refrattiva (Michele Carullo, medico oculista, Monopoli) e tecniche di visual training (Luigi Seclì, Università del Salento).
(red.)

Lenti a contatto