Giovane e con le idee chiare, ma soprattutto con tanta voglia di lavorare. Un amore per la propria professione che l’ha spinta, a pochi giorni dal parto, a ritornare in negozio e a gestire, con accanto la propria bambina, ora di dieci mesi, tutta l’attività, insieme a una collaboratrice. Anna Lettera non ha deciso di fare l’ottico perché figlia d’arte: ha scelto questo mestiere su consiglio del padre e da subito si è sentita parte di questo settore. «Già mentre studiavo ottica ho cominciato a fare pratica sul campo in alcuni centri ottici», spiega a b2eyes.com Lettera. Poi un evento spiacevole, la malattia prolungata del titolare del punto vendita in cui lavorava, ha portato la professionista a dirigere tutta l’attività da sola. Situazione che le ha permesso di acquisire la sufficiente esperienza per gestire un negozio. «Con questa consapevolezza ho pensato che era ora di aprire un centro ottico tutto mio», racconta ancora Lettera.
Nasce così nel 2005 Ottica Lettera (nella foto, tratta dalla sua pagina Facebook, l’esterno), trenta metri quadrati con un’attrezzata sala di refrazione e proposte che variano da marchi di alto livello alle griffe, oltre ad alcuni brand di design, che recentemente ha festeggiato il decimo anniversario. All’evento sono intervenute un centinaio di persone «nonostante le condizioni meteorologiche della giornata fossero particolarmente avverse – spiega ancora Lettera - Abbiamo deciso di organizzare insieme a Cecop questo importante evento: ci hanno preparato sia i biglietti d’invito sia di ringraziamento per coloro che sono passati a trovarci, ci hanno fornito delle confezioni di Nutella cui è stato aggiunto il nome dell’insegna e si sono occupati di tutta la cartellonistica e dell’intrattenimento dei più piccoli». Lettera ha poi arricchito l’anniversario con una propria idea. «Ho fatto preparare del pane a forma di occhiali, simbolo del mio negozio, ripieno di Nutella da offrire agli invitati», prosegue l’ottica campana. E nel futuro? «Sicuramente aprirò un altro punto vendita oppure ingrandirò il mio», conclude Lettera.
F.T.
Lettera: da adolescente mi sentivo già parte del settore
