Acquistare in internet è ormai un metodo consolidato da alcuni anni: veloce, molto comodo e facile. Altrettanto facile è comprare, a prezzi scontatissimi prodotti griffati che molto spesso risultano essere dei falsi. Per questi motivi l’Unione Europea sta cercando di mettere a punto una serie di regole. Le modifiche, però, non sono state molto gradite da alcune società di vendita nel web. Secondo quanto riportato da fashionmag.com, i dirigenti di Amazon Eu, Price Minister, eBay Francia, Pixmania, Rue du Commerce e 3 Suisses International hanno, infatti, scritto una lettera al Commissario europeo per la concorrenza, Joaquim Almunia, in cui chiedono che vengano riviste le normative che pongono una forma di discriminazione tra il commercio on line e quello tradizionale. Queste aziende mirano a ottenere una disposizione di legge che permetta al produttore «di esigere dai suoi distributori di disporre di una boutique o di una showroom “fisica” prima di impegnarsi nella distribuzione on line». Un semplice “trucco” per offrire al consumatore l’opportunità di visionare il prodotto, per facilitare l’acquisto online, a prezzi agevolati.
L’unificazione del canale tradizionale e quello via web rischia così di compromettere tutti i canoni e le garanzie della distribuzione selettiva. E per gli occhiali? «La vendita in internet sta stravolgendo i canoni della distribuzione selettiva – spiega a b2eyes.com Saverio Vecchia, amministratore delegato della Logo Italia (ex-Formelli) di Casalecchio di Reno, distributore sul mercato interno di alcuni marchi di montature, tra cui Tag Heuer, brand di alta gamma – Molto spesso in rete sono presenti collezioni eyewear a prezzi scontatissimi, davvero allettanti: peccato, però, che siano quasi tutti prodotti falsi». Secondo Vecchia è molto difficile individuare tutti i venditori dei tarocchi, segnalandoli poi alle forze dell’ordine. «Da parte nostra non c’è alcuna disponibilità a vendere il nostro prodotto online – aggiunge Vecchia – È proprio nella politica aziendale di Tag Heuer garantire agli ottici una distribuzione selettiva, unica».
F.T.
La distribuzione selettiva “finisce” in rete?
