L’orientamento dell’AVS

Giovedi 19 marzo 2009, presso la Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Genova, il prof. Roberto Pregliasco ha svolto un seminario focalizzato sull’interazione fra il sistema oculomotorio e l’attenzione visiva. Il simposio ha visto la partecipazione di circa 150 persone, provenienti dai Corso di Laurea di Psicologia e di Scienze della Formazione. Erano altresì presenti insegnanti e professionisti che si occupano della percezione visiva, i quali hanno arricchito la trattazione con domande e osservazioni.
Il prof. Pregliasco, nella prima parte, ha preso in considerazione l’importanza dell’attenzione visiva spaziale (AVS) nei movimenti oculari. «La comparsa improvvisa di un oggetto nel campo visivo determina - ha spiegato il prof. Pregliasco - uno spostamento degli occhi e, a volte, del capo e del corpo verso lo stimolo; tuttavia, prima ancora che gli occhi si muovano, l’attenzione si è già spostata sull’oggetto attraverso un orientamento implicito dell’attenzione che precede e controlla i movimenti oculari. L’AVS appare però indipendente dai movimenti oculari e può anche essere spostata senza che alcun movimento oculare venga eseguito dal soggetto; questo processo di selezione viene definito orientamento implicito dell’attenzione. In definitiva l’orientamento implicito viene considerato l’evento specifico che anticipa e quindi controlla l’orientamento esplicito; sembra infatti che i movimenti oculari possano essere eseguiti correttamente solo se l’AVS è stata prima focalizzata nella regione di interesse». Roberto Pregliasco, che svolge la propria attività professionale a Genova, è relatore di corsi ECM su tutto il territorio nazionale. Nel suo curriculum si evidenzia il lungo periodo di insegnamento nella Scuola di Ottica e Optometria di Genova e, successivamente, la codocenza presso il Corso di Laurea in Ottica e Optometria dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, dove ha seguito come correlatore alcuni tirocini focalizzati sul tema trattato nel seminario, realizzati in convenzione tra l’ateneo milanese e l’Unità di Psicologia Cognitiva dell’IRCCS “Eugenio Medea” di Bosisio Parini (Lecco). «L’AVS - ha continuato il prof. Pregliasco - può essere orientata secondo due modalità: automatica e volontaria. L’attenzione visiva spaziale automatica si attiva alla comparsa di uno stimolo luminoso improvviso, inatteso e proveniente dalla periferia del campo visivo. L’attenzione visiva spaziale volontaria può invece essere guidata da un’esplicita istruzione simbolica e informativa».
Nella seconda parte sono stati approfonditi i collegamenti tra l’AVS e i processi di apprendimento. «Quando si esaminano i processi di apprendimento - ha concluso il prof. Pregliasco - va sempre tenuto presente che l’attenzione ne è parte integrante, anche se la sua presenza è così silenziosa e implicita da venire spesso trascurata».
(red.)

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