«Già dall’anno successivo al sisma la maggior parte dei centri ottici aquilani ha ripreso la propria attività, pur con tutte le difficoltà legate a non poter più lavorare in centro e fare affidamento su determinati passaggi, oltre che a fare i conti con una popolazione che ha risentito nel profondo del trauma», spiega a b2eyes.com Francesco Del Governatore, presidente della Federottica di Teramo, Isernia e L’Aquila. Per potersi rimettere in piedi, i negozi danneggiati hanno dovuto trovare nuovi locali, rifare gli arredi e ricostituire il magazzino. «Subito dopo il terremoto abbiamo istituito, come associazione, un conto corrente con cui abbiamo raccolto 38 mila euro grazie ai quali abbiamo aiutato i colleghi iscritti nella ripartenza - prosegue Del Governatore – A oggi, però, il centro storico è ancora inagibile, perché sia ricostruito ci vorranno diversi anni». Il nuovo punto di incontro sono diventati così i centri commerciali, dove diversi ottici hanno riaperto, ma la ferita inferta al cuore pulsante della città ha ripercussioni su tutte le attività.
Genitti Ottici, che a L’Aquila aveva più negozi, ha potuto riprendere a pochi giorni dal sisma, con quello situato nel centro commerciale L’Aquilone, mentre i punti vendita che possedeva in centro sono ancora chiusi. «Una delle maggiori difficoltà che riscontriamo oggi è che non abbiamo più la clientela serena che passeggiava per la città, con cui si poteva interagire in maniera bella – afferma al nostro portale la titolare, Gioia Genitti - Le persone nei grandi shopping center vanno di fretta e anche noi abbiamo perso lo stimolo per una vendita diversa, lontana dalla pura logica commerciale. Ma nonostante tutto ci impegniamo moltissimo, cerchiamo di dare vita a iniziative ed eventi anche per iniettare fiducia nelle persone, che si sentono demotivate». Il problema è che, «pur essendo riusciti di massima a mantenere i nostri clienti, molti aquilani ormai si recano fuori dalla città nel tempo libero e, quindi, anche gli acquisti li effettuano altrove - prosegue Genitti - Io, come altri commercianti, sono molto indispettita nei confronti delle istituzioni locali, che non si muovono per dare una mano a noi che ci abbiamo creduto e siamo ripartiti con le nostre attività». In una zona limitrofa al centro storico ha riaperto invece, nove mesi dopo il terremoto, Ottica Carli, che all’epoca era situata proprio in piazza Duomo. «Lì è tutto fermo da quel giorno ed è rimasto tale e quale a come era – dichiara a b2eyes.com il titolare, Paolo Calcatelli – io sono positivo e penso a lavorare. Ma alcune opere necessarie alla ricostruzione stanno partendo soltanto ora, in ritardo. Potrei essere indignato, ma più che altro sono deluso e sconsolato. Non si sono probabilmente presi alcuni provvedimenti che andavano messi in atto fin da subito ed è mancato un piano regolatore per i centri storici adeguato».
N.T.