Invernale 2010, un uomo fra classico e informale

L’uomo del prossimo inverno costruirà il proprio codice di eleganza nel caloroso e rassicurante mix di richiami heritage, qualità manifatturiera e attitudine decontratta. L’anima sartoriale diventa asse portante di sottili equilibri: tra cura minuziosa del dettaglio e materiali esclusivi, ma anche tra tagli d’atelier e tecno-tessuti. Talora la lezione della sartoria si applica al registro militare d’antan, marina in particolare, e guarda al workwear con un tocco vissuto. L’abito classico si trasforma attraverso il lavaggio in capo o studiati trattamenti di tintura, in una nuova interpretazione post-contemporanea. Spazio a un repertorio più essenziale e versatile, che sceglie il lusso della tiratura in serie limitata o della capsule collection e il valore aggiunto dell’artigianalità, ma si apre anche all’impiego di materiali tecnici e performanti. Punto d’arrivo: uno stile rilassato ma impeccabile, che intreccia costanti richiami alla tradizione con la sperimentazione di tessuti, ricami e volumi. Per quanto riguarda il leisurewear, l’ispirazione è un viaggio che trae suggestioni dal registro militare e navy per approdare a una marcata allure vintage, mescolando uno sguardo nostalgico agli sport invernali d’antan e calibrate incursioni nell’universo country, ma anche nelle atmosfere college. Il Brit look viene reinterpretato con nuova verve. Capo cult, e vero passepartout di stagione, il parka, dalle forme morbide, accanto all’indiscussa attualità del piumino imbottito in vera piuma. Il contemporaneo s'intreccia al recupero d’archivio: se la riedizione di capi storici accoglie il dato high-tech in capospalla dai pesi ultra-light, la radice outdoor continua a far tesoro della più genuina tradizione inglese e della vena sportiva che la caratterizza, dalla caccia al motociclismo. (Nella foto un momento della sfilata Corneliani, guest star dell’ultima edizione di Pitti Uomo, svoltasi a Firenze dal 12 al 15 gennaio scorso)
A.I.

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