Il ritorno degli “indignati”: no alla vendita selvaggia di sole e premontati

Il Movimento Ottici Indignati, che da qualche tempo è diventato Movimento Ottici Italiani, «per dare, in vista di scenari futuri ancora da valutare, un nome più corretto al gruppo, senza escludere peraltro la componente d’indignazione, che comunque ci appartiene ogni volta che si evidenziano anomalie ingiustificate», come afferma Saffioti, da qualche settimana ha messo a disposizione dei propri simpatizzanti, attraverso il web, uno strumento semplice ma efficace per mettere in guardia il consumatore e tutelare la propria professionalità. «Si tratta di un nuovo manifesto, totalmente free e personalizzabile in tempi rapidissimi dal collega Simone Margaritelli, che rende disponibile a chiunque glielo richieda la locandina da esporre (nella foto) – spiega Saffioti - Questa racchiude in poche righe quello che da sempre il movimento rivendica, ovvero la lotta alla liberalizzazione selvaggia della diffusione del mezzo ottico correttivo denominato occhiale premontato e dei dispositivi di protezione dai raggi ultravioletti, sdoganati poi con il nome di DPI, Dispositivi di protezione individuali, ovvero gli occhiali da sole oggi in vendita un po’ ovunque».
Da quando è partita l’iniziativa, racconta il professionista piemontese, numerosi ottici hanno già aderito e molti altri continuano a richiedere ogni giorno il manifesto da esporre al pubblico per appoggiare la protesta. «La locandina è una bella idea, identifica il centro ottico come un soggetto che prende a cuore la salute del consumatore ed evidenzia, a sua tutela, un’anomalia del mercato. Tra l’altro è stata privata del logo del Movimento, al cui posto campeggia la frase “la protesta degli ottici e optometristi italiani”, per dare ancora maggiore diffusione all’azione senza porla sotto uno specifico cappello», sottolinea Saffioti. Abbattere la vendita selvaggia dei prodotti in questione è, al momento, il progetto principale del movimento. «È ovvio che ci sono molte altre idee e proposte importanti sul tappeto – precisa Saffioti - ma noi ci prefiggiamo degli obiettivi smart, ossia specifici, misurabili, archiviabili, realistici e tempificabili. Non promettiamo di portare i centri ottici al giusto riconoscimento che ci compete in tempi brevi. Siamo ottici e non politici». Altro obiettivo del Moi, che a oggi conta circa duemila simpatizzanti in tutta Italia, è far crescere il numero dei sostenitori. «Il numero è destinato a salire, a riprova di quanto il canale social sia un mezzo cui guardare con attenzione, perché il web permette di creare laboratori d’idee e di espressione cui dare rapida espansione – conclude Saffioti – Quando raggiungeremo una massa critica maggiore, porteremo avanti idee e progetti concreti. Oggi il movimento è un orecchio attento alle esigenze degli ottici, che ascolta anche quando tutto appare in uno stato di quiete».
N.T.
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