«Il comunicato stampa con cui la Coalizione reputa che quanto affermato dal Consorzio del Registro dell’Optometrista Magistrale, dando notizia della prima sessione d’esame e quindi della nascita del Registro, contenga “profili di grave ingannevolezza” non ci ha stupiti. Nemmeno la sua durezza, dato che siamo assuefatti alle reiterate “mille proroghe” e all’assoluta mancanza d'ironia e di fair play di Federottica e dei suoi compagni di Coalizione».
«Ciò che, viceversa, ci ha stupiti è come il comunicato non entri mai nel merito dei valori professionali, né su quelli culturali che sono le fondamenta del Registro. Di contro si fa leva su due parole, “concretezza” e “ufficialità”, per dire che si “reputa” che i comunicati stampa del Registro dell’Optometrista Magistrale “presentino profili di grave ingannevolezza”, affermazione che rifiutiamo e respingiamo al mittente. La Coalizione cita l’opinione (non una sentenza!) di un legale che completa il quadro citando un pronunciamento dell’AGCM riguardante un Istituto che pubblicizzava titoli di laurea ad honorem. Quali sono gli elementi in comune tra una certificazione di competenza di parte terza e un titolo di laurea ad honorem che autorizzano un’interpretazione del genere?»
«Nell’affollata presentazione del Registro al Mido di marzo 2012 (nella foto) si è dimostrato, con il contributo di una ricerca della Bocconi, come il Registro s’inserisca, coerentemente, nel processo di trasformazione delle professioni e nel probabile inquadramento di quelle non riconosciute. In quell’occasione venne invitato il vertice di Federottica, che mandò in sua rappresentanza l’avvocato, e quello delle società che compongono la Coalizione che ebbero l’opportunità di esprimere pubblicamente le loro opinioni».
«Il depliant di presentazione distribuito in quell’occasione e, successivamente, a mezzo stampa in 10.000 copie a tutta l’ottica contiene tutto l’impianto del Consorzio compresi i dettagli culturali e organizzativi - frutto di anni di lavoro - a disposizione anche di chi voglia e, probabilmente, dovrà imitarlo».
«Per fortuna Andrea Afragoli giunge in nostro soccorso con un articolo (Ottica Italiana – giugno 2012) sulla legge in discussione al Senato (S. 3270) e già approvata dal primo ramo del Parlamento, riguardante le “Disposizioni in materia di professioni non organizzate in ordini o collegi” scoprendo che: la riforma delle professioni e degli ordini, la Bolkstein, la Gelmini, la probabile abolizione del valore legale del titolo di studio, ecc. non sono personaggi e situazioni dei cartoni animati creati dalla fertile creatività di “quelli del Registro”, ma una svolta epocale del sistema delle professioni in Europa e in Italia».
«Dalla lettura del disegno di legge si comprende perché la nascita del Registro dell’Optometrista Magistrale abbia determinato sgomento tra le file della Coalizione (la maiuscola è d’obbligo! Come lo stupore del coinvolgimento di società commerciali in queste vicende). In particolare il secondo comma dell’art.2 che afferma, al netto degli omissis, che gli organismi di certificazione accreditati possono rilasciare, su richiesta del singolo professionista anche non iscritto ad alcuna associazione, il certificato di conformità alle norme tecniche definite per la singola professione. Un bel problema per chi vive di quote associative e fonda, da sempre, la propria ragione d’essere sulla battaglia del riconoscimento professionale di stampo ordinistico, con tanto di Albo professionale! Nel frattempo la vicenda seguirà il suo corso», conclude la replica del Consorzio.
(red.)