Il “nuovo” made in Italy difenderà il Cadore

A seguito dell’approvazione del disegno di legge in tema di energia, all’interno del quale c’è un capitolo che regolamenta l’etichettatura made in Italy, Confindustria Belluno Dolomiti ha indetto nei giorni scorsi una conferenza a tema. Gli imprenditori hanno commentato le nuove disposizioni di legge che si fanno più incisive e severe a tutela delle produzioni italiane. La norma prevede che le aziende che hanno spostato all’estero parte, o tutta, della loro produzione saranno obbligate a indicare il luogo dove la merce è stata realizzata. Sarà infatti considerata pratica commerciale ingannevole l’uso di marchi di aziende italiane su prodotti o merci non originari dell’Italia. «Siamo veramente contenti – ha dichiarato a una testa locale Tiziano De Toffol, presidente della categoria occhialeria dell’Uapi, associazione che rappresenta artigiani e piccole imprese – così chi ha spostato la gran parte della produzione in Cina, per usufruire dei bassissimi costi di produzione, ma senza rinunciare al marchio “made in Italy” dovrà ripensare alle proprie strategie. Questi imprenditori dovranno rivalutare quel bistrattato distretto bellunese che, in pochi anni, è stato ridotto ai minimi termini e ha rischiato l’estinzione». Nel decreto è inserita anche una norma che impedisce, contrariamente a quanto era possibile fare fino a oggi, il riscatto della merce contraffatta sequestrata dalle forze dell’ordine.
A.I.

Punto vendita