Foscarini: trent’anni da ottici vissuti come un privilegio

Nonostante da bambina avesse il sogno di insegnare (cosa che in realtà fa, perché insegna a dipingere a ragazzi speciali, a testimonianza della sua convinzione che se ci credi i desideri si realizzano), e una volta cresciuta di studiare medicina, Arianna Foscarini ha capito di voler diventare ottica abbastanza presto, grazie a un “incidente stilistico” prima e a un incontro fortunato poi. «Quando avevo circa 14 anni, sia io sia mio papà dovevamo fare gli occhiali, ma siamo andati in due negozi diversi – racconta a b2eyes.com la professionista veneta – Lui è tornato a casa con un modello Fiorucci tondo bellissimo, che lo valorizzava, io con una montatura da nonna. Lì ho pensato: voglio fare l’ottica e voglio essere la migliore, perché non è possibile che qualcuno acquisti un oggetto così importante e cambi così radicalmente. Poi più in là negli anni ho conosciuto un’amica che aveva due negozi di ottica a San Donà di Piave e a Motta di Livenza e che mi ha convinta a intraprendere questo percorso, proponendomi di lavorare con lei mentre ancora studiavo». E l’interesse è diventato passione. Dopo un anno da dipendente e fresca di diploma, Arianna ha deciso di mettersi in proprio e nel 1986 ha aperto il suo centro ottico a Thiene, dove oggi lavora al fianco del marito Orfeo Dal Zotto, ottico anche lui, che scherzosamente definisce «il mio emisfero sinistro in sede staccata» perché bilancia la creatività di lei con la propria razionalità, e della collaboratrice Erika Dalla Costa, con loro da 13 anni. «Sono orgogliosa di essere un ottico: io sono il tecnico, devo costruire l’occhiale, chi viene da me deve avere la soluzione migliore dal punto di vista della lente e della tecnologia ma anche della montatura e dell’estetica -  afferma decisa – Mi piace la consulenza, risolvere il problema visivo di una persona aiutandola al tempo stesso a essere unica».
Per festeggiare questi trent’anni vissuti con la consapevolezza del privilegio di aver realizzato un sogno facendo un lavoro tanto amato, Foscarini ha organizzato, il 24 settembre, un evento nella piazza antistante il negozio, allestita come un grande salotto a cielo aperto, con divani circolari disposti a forma di occhiale, lampade e piante, il tutto accompagnato da musica e catering. «È stato davvero un successo, sono venute circa 500 persone – commenta l’ottica - Quello che mi ha davvero colpito è stato percepire un legame anche tra i nostri clienti, che paiono quasi sintonizzati su una stessa lunghezza d’onda: è come se noi facessimo da anello di congiunzione tra persone che hanno delle affinità, perché condividono con noi dei valori che le accomunano anche tra loro». Durante la festa ha voluto dare un segno tangibile della propria riconoscenza sia alla clientela sia, per dirla con le sue parole, all’universo. «Abbiamo creato delle piccole spille da regalare ai clienti, che simboleggiano proprio quei valori condivisi che li portano a sceglierci, ossia libertà, autenticità e amore – conclude Foscarini – Per ciascuna clip consegnata abbiamo fatto una donazione all’associazione Vinus, per la costruzione di una scuola elementare in Sierra Leone» (nella foto, da sinistra, Foscarini, Dalla Costa e Dal Zotto).
N.T.

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